CdA Inarcassa: vittoria netta per la compagine di Giuseppe Santoro

Tutto fatto o quasi dentro Inarcassa. Il 2 luglio 2015 si è, infatti, votato per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione che terrà le redini della Cassa ...

03/07/2015
Tutto fatto o quasi dentro Inarcassa. Il 2 luglio 2015 si è, infatti, votato per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione che terrà le redini della Cassa di Previdenza di Architetti e Ingegneri per il quinquennio 2015-2020.

Con un 11 a 0 secco che non lascia dubbi, sarà la lista dell'ex vice-presidente Giuseppe Santoro a guidare Inarcassa nei prossimi 5 anni. I risultati parziali sono stati, infatti, i seguenti:

Lista Dico Si a Inarcassa
Arch. Gianfranco Agostinetto (BL) - 319 voti
Arch. Antonio Marco Alcaro (RM) - 308 voti
Ing. Nicola Caccavale (BA) - 330 voti
Ing. Silvia Fagioli (MI) - 281 voti
Ing. Antonio Fasulo (AV) - 271 voti
Ing. Franco Fietta (BZ) - 312 voti
Arch. Filippo Franchetti Rosada (SP) - 317 voti
Ing. Claudio Guanetti (VA) - 311 voti
Arch. Marina Martinotti (VC) - 304 voti
Ing. Ester Rutili (FM) - 296 voti
Arch. Giuseppe Santoro (SR) - 353 voti

Lista Inarcassa 2.0
Arch. Cini Roberta (LI) - 162 voti
Arch. Gianluigi D'angelo (PE) - 151 voti
arch. Maurizio Marzola (PD) - 155 voti
Arch. Francesca Pozzi (FE) - 174 voti
Ing. Marco Belardi(BS) - 134 voti
Ing. Ivan Ceola (VE) - 129 voti
Ing. Egidio Comodo (PZ) - 181 voti
Ing. Enrico Oriella (VI) - 163 voti
Ing. Giovanni Quarato (FG) - 139 voti
Ing. Mario Sbrozzi (MO) - 167 voti
Arch. Sergio Zappia(ME) - 160 voti

La vittoria, come detto, è schiacciante e non lascia margini per dubbi e incertezze, ma evidenzia ancora una volta le problematiche di un sistema elettorale che, come quello ordinistico, non offre la possibilità di avere una opposizione.

Segnalo, infine, che qualche settimana fa ho inviato alcune domande al Presidente della Fondazione Inarcassa Andrea Tomasi. Riporto di seguito le sue risposte.

D. Come giudica la riforma Inarcassa del 2012?
R: La riforma era assolutamente ineludibile visto il "diktat" del decreto Fornero. Dopo averla studiata a fondo l'ho votata con convinzione perché credevo e credo che, dovendo rispettare i vincoli e i limiti imposti, quanto studiato da Inarcassa sia assolutamente una buona riforma. E' evidente che trattandosi di previdenza potrà essere, come peraltro già operato in questi due anni, aggiornata e migliorata passo, passo ma la struttura è molto valida ben migliore di quanto avviene nella norma INPS.

D. Molti candidati alle ultime elezioni per il rinnovo del Comitato del Delegati hanno evidenziato la scarsa trasparenza di Inarcassa soprattutto per ciò che riguarda i verbali delle adunanze e dei consigli di amministrazione. Qual è il pensiero della Fondazione?
R: Rispondo come delegato, anzi ex delegato, in quanto la Fondazione si occupa di tutt'altro.
In vent'anni di mia intensa attività all'interno del Comitato Nazionale dei Delegati ricordo che la norma che regola le riunioni è stata oggetto, come minimo, di tre riscritture totali. In ogni occasione mai, e sottolineo mai, vi è stata da parte anche di uno solo dei delegati una mozione che chiedesse l'introduzione della pubblicità dei verbali delle adunananze. Ma questo non certo per volontà di nascondere qualche cosa, per scarsa trasparenza come oggi si usa dire. Credo che il vero interesse dell'iscritto sia essere messo in condizioni di conoscere compiutamente e facilmente le determinazioni che influiscono sui suoi obblighi e sui suoi diritti. Tutto il resto è strumentale, assolutamente strumentale. Non è un problema di trasparenza, peraltro credo che Inarcassa sia trasparentissima, tutto è pubblicato sul sito: bilanci, allegati, investimenti basta avere la pazienza e la capacità di ricercare, credo invece sia un problema di curiosità polemica. Non vorrei però che lo scopo di questa richiesta fosse solo quello di formare liste di proscrizione perché in questo caso sarebbe una cosa molto triste. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo liberi professionisti e dobbiamo avere un'etica e un comportamento che rispetti e tuteli il libero pensiero di tutti senza condizionamenti.
Personalmente, però, non sono assolutamente contrario alla divulgazione dei verbali. Sia chiaro.


D. Ultime indiscrezioni vedono candidati alla Presidenza Giuseppe Santoro e Enrico Oriella. Il primo darebbe continuità al lavoro del precedente CdA, il secondo raffigurerebbe la voglia di cambiamento che si percepisce tra gli iscritti. Pur comprendendo la assoluta imparzialità della Fondazione, quale pensa saranno le sfide che dovrà affrontare il prossimo Presidente e quale dei 2 candidati potrebbe affrontarle al meglio?
R. La Fondazione ha sempre voluto evitare qualsiasi coinvolgimento, anche lontano, circa le attuali elezioni di rinnovo degli organi di rappresentanza. Quindi non rispondo perché qualsiasi cosa dicessi potrebbe esprimere comunque un indirizzo di pensiero ed essere strumentalizzato a danno della Fondazione.

D. Nel caso i Regolamenti diano la possibilità di eleggere un Presidente al di fuori del Comitato dei Delegati, come vedrebbe la candidatura di Paola Muratorio?
R. Paola Muratorio, se lo avesse voluto, avrebbe tranquillamente raggiunto il quarto mandato di presidenza. Ha fatto una scelta di vita ed anche in questo è stata determinata.

D. Tra gli obiettivi della Fondazione vi è il sostegno, lo sviluppo, la promozione e la tutela dell'architetto e dell'ingegnere che esercitano la libera professione in forma esclusiva. Nei rapporti con il mondo politico, che funzione ha avuto la Fondazione nell'eliminazione dei minimi tariffari, nella definizione del regolamento per la formazione continua e nella definizione dell'obbligo dell'assicurazione professionale obbligatoria?
R. La Fondazione nasce essenzialmente proprio per dialogare con il mondo ove leggi e regolamenti si formano. Questa è l'attività assolutamente principale e la Fondazione l'ha iniziata subito, si è adeguatamente organizzata ed i risultati si incominciano a registrare.
L'estate scorsa siamo intervenuti per l'eliminazione del famoso incentivo alle strutture di progettazione interne della P.A.. Ci eravamo riusciti poi, purtroppo, un sub emendamento ha, anche se parzialmente, fatto rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta. Ma su questo tema, ovvero il ruolo da assegnare alle strutture tecniche pubbliche nel processo realizzativo di opere pubbliche, stiamo ancora lavorando e molto.
Poi, in novembre, in occasione della legge di stabilità ci siamo accorti della trappola “split payament”, siamo intervenuti e abbiamo evitato questo ulteriore onere ai liberi professionisti. Fin dall'inizio abbiamo seguito con grande attenzione l'iter del disegno di legge delega per la riscrittura del codice degli appalti e su questo tema abbiamo posto in essere varie attività di dialogo ed informazione con le forze politiche. Tra le altre cose, abbiamo fatto un audizione in commissione LLPP in Senato consegnando un nostro documento. Con piacere abbiamo potuto riscontrare che i nostri spunti hanno trovato positivo riconoscimento nel testo recentemente approvato al Senato. Bisogna però essere sempre informati e pronti. In tutta questa attività, ad esempio, abbiamo potuto riscontrare una grande attenzione e disponibilità dei relatori, soprattutto il sen Esposito, che, anche all'ultimo momento su nostra sollecitazione è intervenuto su un emendamento che avrebbe potuto vanificare il lavoro fatto per eliminare dalle procedure di gara degli appalti di servizi il massimo ribasso. Ora stiamo seguendo l'iter alla Camera. Ma anche il disegno di legge sulla qualità dell'architettura ovviamente ci interessa molto.
All'epoca della eliminazione dei minimi tariffari, della definizione della formazione continua e dell'assicurazione obbligatoria la Fondazione - devo dire purtroppo, perché forse qualche cosa si poteva fare - non era ancore in grado di agire, anche perché il riconoscimento giuridico di questo nostro organismo è avvenuto solo nell'aprile 2012.


Lascio come sempre a voi il compito di farvi un'idea e commentare il risultato elettorale e le dichiarazioni del Presidente Tomasi.

Pace e bene a tutti.

A cura di Gianluca Oreto
   
© Riproduzione riservata