Congresso degli Architetti siciliani: La centralità del progetto ed i lavori pubblici

Si è tenuto a Ragusa Ibla, Venerdi 28 e Sabato 29 ottobre, il 6° Congresso degli Architetti Siciliani.  Le tavole rotonde, in cui si è articolato, hanno trat...

02/11/2016

Si è tenuto a Ragusa Ibla, Venerdi 28 e Sabato 29 ottobre, il 6° Congresso degli Architetti Siciliani.  Le tavole rotonde, in cui si è articolato, hanno trattato una serie di temi incentrati sul lavoro, sulle politiche professionali e sulla gestione del territorio. Non poteva certamente mancare una tavola rotonda che trattasse uno dei temi più caldi del momento “la centralità del progetto nella realizzazione delle opere pubbliche”. Alla tavola rotonda, presieduta dal Presidente della Consulta Regionale degli Architetti, Giovanni Lazzari,  hanno partecipato: Leonardo Russo (Presidente Ordine Architetti di Enna), Rino La Mendola (Vicepresidente Consiglio Nazionale Architetti), Vincenzo Palizzolo (Dirigente Generale Dipartimento Tecnico della Regione Sicilia), Gaetano Armao (Università di Palermo) ed Ignazio Lutri (Presidente INARCH Sicilia), Sergio Togni (Ufficio di Presidenza della Conferenza Nazionale degli Ordini).

Abbiamo intervistato Rino La Mendola, per conoscere le proposte che sono venute fuori dal congresso nell’ambito dei lavori pubblici e gli abbiamo posto alcune domande.

Avete  avuto modo di analizzare le condizioni in cui si muovono gli operatori del settore in Sicilia?

Abbiamo analizzato la crisi del settore, che nella nostra terra rischia di assumere dimensioni notevoli. Basti ricordare che, nei primi otto mesi di quest’anno, sono stati pubblicati sulla G.U.R.S. soltanto 70 bandi di gara, rispetto ai 155 dello scorso anno (58,71%), con una media di 8 bandi al mese, sull’intero territorio regionale. Numeri che denunciano una crisi allarmante, alla quale probabilmente contribuiscono  anche le criticità introdotte  dal nuovo codice dei contratti,

Avete analizzato  le novità introdotte dal nuovo codice?

Abbiamo analizzato gli obiettivi raggiunti, che dovrebbero produrre effetti positivi anche in Sicilia, per il recepimento dinamico di cui alla legge 8/2016: obiettivi   che possono  essere sintetizzati nei seguenti punti:

  • la possibilità, per il vincitore di un concorso, di potere costituire un raggruppamento temporaneo di professionisti, al fine  di dimostrare  il possesso dei requisiti  per l’affidamento dei livelli successivi della progettazione, restituendo in tal modo potere contrattuale ai  giovani ed ai professionisti che non sono in grado di dimostrare grandi fatturati, ma che sono ricchi di talento.
  • l’abolizione della cauzione provvisoria per la partecipazione alle gare per l’affidamento della progettazione, che costituiva un balzello inutile a carico dei professionisti, già dotati di adeguata polizza per la copertura dei rischi professionali.
  • la possibilità di sostituire requisitifortemente riduttivi della concorrenza, come il fatturato degli ultimi anni, con una polizza che garantisca una adeguata copertura per i rischi professionali, tracciando un percorso per l’apertura del mercato lungo il quale ancora bisogna fare ancora molta strada.

Sono note a tutti le innumerevoli criticità del nuovo Codice dei contratti ed è già in corso di definizione un provvedimento di modifica; cosa pensate che bisogna fare per superare le criticità da più parti evidenziate?

Al fine di superare una serie di criticità  del testo del codice, gli obiettivi, in modo sintetico, possono essere così riassunti:

  • ripristinare regole certe per il calcolo dell’importo da porre a base di gara negli affidamenti di Servizi attinenti all’Architettura ed all’Ingegneria, rendendo obbligatorio il ricorso al c.d. “Decreto Parametri”;
  • rilanciare i concorsi di idee e di progettazione, superando le criticità dell’attuale testo del codice e prevedendo che i livelli successivi della progettazione vengano affidati al vincitore del concorso;
  • eliminare ogni limite temporale nella valutazione delle esperienze curriculari, valorizzando anche le esperienze formative specifiche nel settore dell’affidamento, al fine di aprire il mercato ai giovani ed in generale ai professionisti che negli ultimi anni non hanno avuto la fortuna di arricchire il loro curriculum;
  • proseguire lungo il percorso già tracciato dalla legge delega e dal decreto legislativo 50, per definire in modo ancora più chiaro il ruolo dei pubblici dipendenti e dei liberi professionisti;
  • limitare il ricorso all’accordo quadro, con l’obiettivo di allineare maggiormente la normativa  italiana alla direttiva comunitaria 2014/24/UE.

Avete pensato ad eventuali provvedimenti regionali che possano superare le criticità rilevate a livello nazionale?

Intanto, è stato ribadito che la Sicilia, fruendo dell’autonomia garantita dal proprio statuto speciale, potrebbe legiferare anticipando le modifiche necessarie a superare le criticità sopra individuate. Comunque, al di là  di tale opzione, la Regione è stata  sollecitata a:

  • costituire un adeguato fondo di rotazione
  • consentire la partecipazione ai bandi finanziati con fondi europei
  • prescrivere che nei bandi sia assegnato un tempo congruo per le attività di progettazione delle opere pubbliche
  • introdurre incentivi e premialità in favore delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti privati che partecipino con un progetto di fattibilità tecnica ed economica, redatto dal vincitore di un concorso;
  • snellire le procedure di affidamento, fissando un tempo massimo per le attività delle Commissioni Giudicatrici.
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