Da Ance Lazio un decalogo per far ripartire l'economia

"Il sistema delle imprese si attende una svolta nella gestione della cosa pubblica. Da chi governerà la Regione nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che si...

08/02/2013
"Il sistema delle imprese si attende una svolta nella gestione della cosa pubblica. Da chi governerà la Regione nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che si preoccupi esclusivamente dell'interesse collettivo e che sia in grado di tener fede agli impegni presi piuttosto che fare generiche affermazioni che - come già avvenuto nella maggior parte delle precedenti occasioni elettorali - finiscono poi per restare parole vuote".

Questo il commento del presidente di Ance Lazio, Stefano Petrucci, in occasione dell'incontro tenutosi con Francesco Storace, primo di una serie con i candidati alla presidenza della Regione Lazio.

In occasione dell'incontro è stato presentato dal presidente Petrucci un decalogo predisposto da Ance Lazio che contiene riflessioni e proposte per rilanciare l'economia della regione e scongiurare la chiusura di migliaia di imprese familiari che, grazie al loro know how, garantiscono da generazioni una produzione edilizia di qualità e una diffusa e rilevante occupazione sul territorio.

Secondo i costruttori del Lazio, i 3 cardini sui si dovrà ispirare l'attività della prossima giunta regionale devono essere: competenza, responsabilità e rispetto delle regole. Di seguito i dieci punti:
  1. Conseguire l'obiettivo dell'efficienza amministrativa regionale, attraverso una profonda riorganizzazione basata sui criteri della competenza e della responsabilità, consentendo alle imprese di poter contare su un interlocutore credibile e affidabile.
  2. Rispettare il diritto e gli impegni contrattuali garantendo entro i primi 100 giorni il pagamento alle imprese per i lavori realizzati e per il futuro il pieno rispetto dei tempi previsti dalle normative nazionali ed europee, evitando la destrutturazione del sistema imprenditoriale regionale delle costruzioni.
  3. Individuare meccanismi di razionalizzazione della spesa corrente e nella gestione delle risorse pubbliche, così da garantire quote certe agli investimenti, consentendo agli enti locali di realizzare le opere necessarie sul territorio.
  4. Definire nei primi 100 giorni una programmazione rigorosa delle risorse per gli investimenti, ad iniziare da quelle UE, assumendo tra le priorità di investimento le infrastrutture, la manutenzione del territorio e la riqualificazione del patrimonio pubblico a forte impatto sociale (scuole in primis).
  5. Porre al cento del governo di territorio la fattibilità del riassetto e della riqualificazione urbana sostenendo e favorendo, anche con modifiche normative, interventi di demolizione e di ricostruzione.
  6. Salvaguardare le innovazioni procedurali e normative del "Piano Casa" grazie alle quali si sono create le condizioni per avviare operazioni in grado di conseguire gli obiettivi di miglioramento del patrimonio esistente.
  7. Rendere semplici e trasparenti le procedure ambientali così da consentire tempi decisionali certi e nel contempo giungere rapidamente, correggendone gli errori, all'approvazione del Piano territoriale paesaggistico regionale (PTPR).
  8. Attivare e promuovere programmi di housing sociale per evitare il rischio di una nuova emergenza abitativa.
  9. Agire sul mercato delle opere pubbliche per assicurare al sistema delle imprese certezza dei finanziamenti, trasparenza e salvaguardia dei principi della concorrenza.
  10. Coinvolgere le imprese laziali nella realizzazione delle opere strategiche regionali ad iniziare dalla Roma - Latina.

A cura di Gabriele Bivona
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