Decreto Semplificazioni: pronto il piano anti-burocrazia?

Il Decreto Semplificazioni di prossima emanazione conterrà un piano anti-burocrazia e una modifica al Codice dei contratti

di Redazione tecnica - 26/05/2020

La classifica 2020 stilata da Doing Business sulla "facilità nel fare impresa" ha inserito l'Italia al 58° posto dopo il Kenya e il Kosovo. Lo stesso rapporto ha evidenziato l'importanza degli appalti pubblici che nel mondo rappresentano mediamente tra il 10% e il 25% del PIL di ogni Paese con Governi che complessivamente spendono 10 trilioni di dollari all'anno.

L'importanza dei contratti pubblici

Numeri che da soli fanno comprendere l'importanza dei contratti pubblici e che rapportati alle note "difficoltà burocratiche" del nostro Paese ci fanno subito rendere conto il motivo per cui da anni la parola d'ordine di ogni Governo è stata "semplificare". Parola che, purtroppo, è rimasta tale perché non tradotta in atti normativi che hanno concretamente tolto il Paese dalla melma in cui si è impantanato in decenni di cattiva politica.

La riforma del 2016

L'ultima occasione l'avremmo potuta avere con la riforma del Codice dei contratti del 2016 che con la pubblicazione del D.Lgs. n. 50/2016 era nata sotto i migliori auspici della parola "semplificazione", a cominciare dalle dichiarazioni dell'allora Premier che aveva salutato la pubblicazione in Gazzetta del nuovo Codice rilevando la diminuzione dei suoi articoli (220) rispetto dal precedente apparato normativo (257+359). Omettendo, però, che per la completa definizione della riforma sarebbero serviti un'innumerevole quantità di provvedimenti attuativi tra decreti ministeriali e linee guida ANAC (vincolanti e non vincolanti).

Codice dei contratti: a che punto siamo?

A poco di più di 4 anni dalla definizione del D.Lgs. n. 50/2016, ci troviamo all'interno di un caotico quanto iperstatico sistema normativo formato dal Codice dei contratti che ne frattempo è stato modificato diverse volte, ultima delle quali con il Decreto Sblocca Cantieri, uno stralcio di DPR n. 207/2010, decreti ministeriali e linee guida ANAC varie, e un Regolamento unico (che unico non sarà) sul quale si sta lavorando. Il tutto condito da una pandemia che ha bloccato il Paese per quasi 3 mesi e che ha evidenziato la necessità di intervenire con un vero e proprio piano anti-burocrazia.

Decreto Semplificazioni: pronto il piano anti-burocrazia?

Un piano anti-burocrazia in cui contenuti avrebbero potuto trovarsi all'interno del D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio), i cui principi sono stati purtroppo stralciati per esigenze di Governo e distanze all'interno della maggioranza che avrebbero dilatato ulteriormente i tempi (che sono già stati abbastanza lunghi). Arrivati a fine maggio si comincia, dunque, a parlare di quello che è già stato definito "Decreto Semplificazioni", il cui nome spaventa già gli operatori del settore, abituati a norme dalla dubbia portata quando sentono la parola "semplificazione".

Il nuovo Decreto Semplificazioni avrà l'arduo compito di affrontare l'argomento Codice dei contratti. Arduo perché le due anime presenti all'interno della maggioranza non sono ancora d'accordo sulle modalità di intervento:

  • da una parte chi vorrebbe replicare il "Modello Pocevera", con una sospensione per due anni di tutto il Codice dei contratti e l'affidamento a dei commissari di tutte le opere pubbliche strategiche;
  • dall'altra chi, invece, vorrebbe intervenire chirurgicamente sul Codice modificando in particolare alcune norme fondamentali come quella del subappalto, della qualificazione delle stazioni appaltanti, delle società in house e del partenariato pubblico-privato.

Cose di "poco conto" sulle quali il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha glissato parlando unicamente di un decreto semplificazioni in dirittura d'arrivo ma sul quale ancora non si conoscono i contorni e le intenzioni.

Decreto Semplificazioni: il commento di UnionSOA

Sull'argomento riceviamo la posizione di UnionSOA che parla del Decreto semplificazioni come di un'occasione unica (l'ennesima direi io) che hanno Governo e Parlamento per dare quella accelerata che da decenni necessita il settore.

"Questo momento molto delicato per il nostro Paese - dichiara Tiziana Carpinello, Presidente di UNIONSOA - l’Associazione Nazionale Società Organismi di Attestazione - potrebbe essere l’occasione per attuare quelle riforme attese da tempo e in grado di farci ripartire più efficienti di prima. Per questo motivo, le SOA, vogliono sottoporre all’attenzione del Governo un progetto che intende coniugare la semplificazione burocratica al mantenimento di elevati standard di garanzia della legalità e dell’efficiente utilizzo delle risorse pubbliche".

Decreto semplificazioni: UnionSOA propone l’estensione ai servizi e forniture della qualificazione SOA

Al fine di contribuire alla definizione del Decreto semplificazioni, l'Associazione delle SOA ha inviato al Presidente del Consiglio e ai Ministri De Micheli, Pisano e Dadone una nota nella quale avanza le sue proposte per riformare le procedure di gara per l’affidamento degli appalti, nella quale tra le altre cose si propone:

  • l’accesso alle banche dati nazionali con verifica quadrimestrale dei requisiti generali;
  • la creazione del Fascicolo virtuale dell’operatore economico;
  • l’estensione ai servizi e forniture della qualificazione SOA.

"Per garantire il mantenimento dei requisiti di carattere generale in capo alle imprese già qualificate, potrebbe essere individuato un meccanismo di verifica con cadenza quadrimestrale rispetto alla data di rilascio della attestazione. Questa verifica - afferma la Presidente UnionSOA - potrebbe essere svolta dalle SOA mediante l’accesso alle Banche dati nazionali, togliendo alle imprese l’onere di fornire l’autodichiarazione in riferimento ai requisiti generali.  Questo potrebbe evitare, inoltre, eventuali costi relativi ad aperture di procedimenti e contenziosi".

"Oltre ad una concreta semplificazione del sistema, sarebbe necessario procedere alla completa digitalizzazione del comparto dei lavori pubblici, rendendo trasparente e tracciabile il flusso delle informazioni dalla richiesta dell’operatore economico della qualificazione sino al rilascio della attestazione. Questo garantirebbe - conclude Carpinello - da un lato, la riduzione dei tempi in ogni fase della procedura di aggiudicazione e, dall’altro lato, la garanzia di trasparenza e tracciabilità".

Lascio come sempre a voi ogni commento.

#unpensieropositivo

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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