Dissesto idrogeologico: abbandonare per sempre la logica dell'emergenza

"È la manutenzione del territorio la più grande ed indispensabile infrastruttura di cui il Paese ha assoluto bisogno per poter abbandonare per sempre la logi...

31/10/2011
"È la manutenzione del territorio la più grande ed indispensabile infrastruttura di cui il Paese ha assoluto bisogno per poter abbandonare per sempre la logica dell'emergenza. Se si fosse operato così non ci troveremmo oggi di fronte alla nuova immane tragedia che ha colpito l''Italia".

Con queste parole, il Presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, e il Presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, attraverso un comunicato congiunto diffuso a margine della Conferenza internazionale "Idee per la rigenerazione urbana sostenibile" hanno commentato gli ultimi tragici avvenimenti che hanno colpito la Liguria, a poche settimana dal crollo di Barletta.

"Occorre dare il giusto spazio e le necessarie risorse - hanno spiegato i tre presidenti - oltre che per la manutenzione e soprattutto per interventi di prevenzione; è gravissimo che il Governo proprio in questi giorni abbia azzerato il miliardo di euro previsto dai fondi Fas costringendo anche le Regioni ad annullare i loro interventi. Di fatto il nostro Paese è senza alcun piano di prevenzione e di manutenzione. Non si possono fare politiche di investimento sulle grandi infrastrutture se prima non si proteggono la vita dei cittadini e l'ambiente. I cittadini hanno il diritto di sapere che la più parte del nostro territorio è una sorta di bomba ad orologeria".

Alla luce degli ultimi avvenimenti e del cambiamento climatico che sta coinvolgendo in nostro pianeta, risulta, dunque, urgente una politica di sviluppo che preveda un piano di rigenerazione urbana. Ma, molto probabilmente, il Governo è troppo occupato allo sviluppo dello Statuto delle Imprese e ad affossare un'intera categoria di tecnici professionisti, non comprendendo il danno "fisico" che si fa al nostro Paese adottando una politica basata esclusivamente sull'utile che mette all'ultimo posto la qualità. Oggi più che mai, Architetti, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti (messi in ordine alfabetico per non favorire volutamente nessuno) dovrebbero lavorare a braccetto per uno sviluppo di un piano di riorganizzazione urbana a lungo termine che guardi oltre il proprio naso. Ma la domanda è una: cosa fanno di concreto i consigli nazionali per aiutare una categoria di professionisti a rischio estinzione?

Segnaliamo le parole del sottosegretario alla Giustizia, Elisabetta Alberti Casellati che, intervenendo all'Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Architetti a Padova, ha affermato "Al Governo non sfugge che gli Ordini professionali offrono servizi, certezze e sviluppo. In questa logica ogni intervento volto a riformare il settore - in linea sia con la Manovra di agosto che con gli impegni presi con l'Europa - vedrà gli stessi Ordini svolgere un ruolo assolutamente determinante. Saranno le stesse professioni a definire i propri modelli organizzativi che saranno realizzati sotto il controllo del Ministero in un clima di confronto e mai di scontro tenendo sempre ben presente che i principi di base che caratterizzeranno la riforma sono già legge".
"Voglio assicurare - ha detto ancora - che quindi sarete voi i protagonisti del vostro futuro. Il Tavolo istituzionale, già avviato, e che sarà il momento di sintesi delle varie istanze e proposte, raccoglierà le osservazioni provenienti da tutte le professioni: il nostro impegno è quello di realizzare la necessaria mediazione tra tutte le proposte che arriveranno al massimo entro tre settimane". Anche il Presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, ha sostenuto che "gli Ordini professionali sono importanti per il Paese e sono incomprensibili le posizioni di coloro che invece li ritengono un impedimento allo sviluppo". Ma, a parte le dichiarazioni di rito, quali sono realmente le intenzioni del Governo?
Lasciamo a voi ogni commento.

A cura di Gabriele Bivona
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