Edilizia e Lavori Pubblici: ancora un anno veramente difficile

Tra qualche ora termina il 2019 che si chiude così com’era iniziato perché relativamente agli argomenti di nostro e vostro interesse la maggior parte delle r...

31/12/2019

Tra qualche ora termina il 2019 che si chiude così com’era iniziato perché relativamente agli argomenti di nostro e vostro interesse la maggior parte delle riforme promesse nel comparto dei lavori pubblici ed in quello dell’edilizia restano in alto mare.

Nel 2019 ben due  Governi (Conte 1 e Conte 2) non sono riusciti a mettere in moto definitivamente un Codice dei contratti che sin dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale è stato un serio problema per tutti coloro che devono utilizzarlo.

E la situazione si è complicata ancora di più dopo il decreto cosiddetto “sblocca cantieri” per il semplice fatto che le modifiche introdotte non hanno sciolto tutti i dubbi che, anzi, si sono amplificati perché con il citato “sblocca cantieri” è stato bloccato il lavoro dell’ANAC così come disposto dalle nuove norme in attesa di un regolamento che non arriva e che non si sa quando arriverà.

Per quanto concerne i lavori pubblici, il Codice dei Contratti dopo quasi 4 anni dall’entrata in vigore resta in alto mare in quanto monco di tutti quei provvedimenti, originariamente previsti nell’articolato, che dovranno, adesso, essere sostituiti da un nuovo Regolamento di cui non si hanno, a tutt’oggi chiare e puntuali notizie.

Riteniamo che in questi 4 anni sia mancata una vera regia; restano ancora inattuati tutti quei provvedimenti che avrebbero dovuto caratterizzare il nuovo Codice; ci riferiamo ai nuovi livelli di progettazione, alla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, alla razionalizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche attraverso il progressivo uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture (BIM), alle commissioni giudicatrici con il compito della valutazione delle offerte dal punto di vista tecnico ed economico nelle procedure di aggiudicazione di contratti di appalti o di concessioni, limitatamente ai casi di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa i cui componenti avrebbero dovuto essere scelti fra gli esperti iscritti all’Albo istituito presso l’ANAC e a tanto altro ancora.

Non possiamo, poi, non notare come continuano le inopportune deroghe e modifiche al Codice dei contratti introdotte con leggi, approvate anche con voto di fiducia, che nulla hanno a che vedere con il Codice stesso e come sia tornato l'appalto integrato (si tratta, in enyrambi i casi, di un ritorno al passato).

Per non parlare della mancata approvazione di una legge sul consumo del suolo, di una legge sull’architettura e di opportune modifiche sia Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (D.P.R. 380/2001) che al Decreto legislativo in materia di  tutela  della  salute  e  della  sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. n. 81/2008).

Ovviamente, i problemi sono veramente tanti e segnaliamo, anche, quello relativo alla necessità che chiare norme urbanistiche sulla cessione dei diritti edificatori, vengano inserite nel D.P.R. 380/2001 al fine di evitare che ogni Regione ed ogni ammnistrazione comunale operi in piena autonomia con il risultato che, in certi casi, il trasferimento di cubatura viene applicato anche in verde agricolo con cubature che si trasferiscono dalle colline e dalle montagne in verde agricolo che si trova a ridosso della fascia di rispetto del litorale con evidenti danni per la collettività e con uno stravolgmento dei vgenti PRG e con il fatto che un tale sistema nasconde una mascherata variante ai PRG stessi.

Non ci resta che sperare che il 2020 porti, d’incanto, un’accelerazione nella predisposizione del nuovo Regolamento che dovrebbe rendere del tutto operativo il Codice dei contratti ma, anche, al fine di evitare i tanti contenziosi che riguardano regole spesso poco definite e ambigue, la rivisitazione complessiva del Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001) che a distanza di quasi 20 anni dalla pubblicazione ha necessità di una pesante riscrittura.

Noi, da parte nostra, ritorniamo in rete il 2 gennaio 2020 cercando di essere puntuali sia nella pubblicazione delle norme di interesse dei nostri lettori sia nell’essere sempre vigili sulle cose che riguardano i lavori pubblici e l’edilzia privata.

Un Buon 2020 a tutti i nostri lettori.

A cura di Arch. Paolo Oreto

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