Fotovoltaico: dal GSE chiarimenti in merito all'integrazione architettonica

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato una interessante nota contenente alcune precisazioni in merito alla possibilità di ottenere il riconosc...

26/03/2010
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato una interessante nota contenente alcune precisazioni in merito alla possibilità di ottenere il riconoscimento della totale integrazione architettonica per impianti fotovoltaici che utilizzano moduli rigidi applicati a elementi di copertura degli involucri edilizi, con soluzioni progettuali definite "industrializzate".

In particolare, a seguito delle numerose richieste di chiarimento arrivate, il GSE ha precisato che si intende per "industrializzata": "una soluzione nella quale modulo e copertura identificano un unico prodotto, non individualmente distinguibile, offerto sul mercato".
Nei casi in cui si utilizzano moduli fotovoltaici standard, disponibili sul mercato, che non svolgono alcuna funzione edilizia o strutturale ma sono sovrapposti a superfici di copertura già dotate di tutte le necessarie funzioni protettive (tenuta, impermeabilizzazione, isolamento, ecc.), il riconoscimento dell?integrazione architettonica è strettamente legato alla realizzazione di una superficie di rivestimento che ricopra la porzione omogenea della copertura oggetto dell?intervento.

Nel caso in cui i moduli fotovoltaici non coprano la totale superficie della copertura, è necessario completare l?integrazione attraverso degli elementi finti (senza celle fotovoltaiche) che rimpiazzino gli elementi fotovoltaici dove c'è ombra e da parti di chiusura che permettano di raccordare gli spazi tra i moduli fotovoltaici e gli elementi di rivestimento tradizionali, i bordi laterali, le gronde e il colmo.

Il GSE ha, infine, fornito alcune figure esemplificative.



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