Immobili della regione Lazio: 1,4 miliardi di beni da valorizzare

La Regione ha portato avanti insieme all’agenzia del demanio la classificazione del patrimonio immobiliare, che è stato diviso in nove gruppi. È la prima vol...

30/05/2014
La Regione ha portato avanti insieme all’agenzia del demanio la classificazione del patrimonio immobiliare, che è stato diviso in nove gruppi. È la prima volta che viene fatto un lavoro simile.

Ecco come si sta lavorando:

La prima fase. La Regione ha preso in considerazione 6.280 unità del patrimonio e le ha classificate in 662 compendi, cioè immobili, complessi di immobili e terreni agricoli su cui è già possibile avviare un percorso di valorizzazione e ottimizzazione. Il valore totale del patrimonio classificato è di almeno 1,4 miliardi di euro.

La seconda fase. Riguarderà il resto del patrimonio: 1.645 unità di entità e valore minore a cui si aggiungono anche le 6.685 del Demanio e il patrimonio di Asl, società partecipate e altri Enti.

Riduzione del debito e tasse più basse. Sarà possibile grazie alle entrate ottenute dalla messa a reddito degli immobili che consentirà, appunto, di ridurre il debito e alleggerire il carico fiscale sui cittadini.

Nove gruppi per i 662 compendi. L’obiettivo è sempre lo stesso: valorizzare e ottimizzare il rendimento degli immobili. Gli interventi variano a seconda delle caratteristiche dei diversi immobili: dalla vendita, alla permuta con altre pubbliche amministrazioni, a progetti speciali per il territorio e il sociale.

In particolare, i gruppi sono divisi così:

Compendi cielo – terra, gruppo 1. Comprende 37 compendi, tutti cielo/terra, sia residenziali che non residenziali, per un valore complessivo d’inventario di circa 78 milioni. Tra questi, di particolare pregio i compendi residenziali in centro di Roma di Via Belsiana, Via del Moro e Via di Parione. Un caso particolare riguarda l’Albergo “Al Lago” a Sabaudia che la Regione ha acquisito nel 2011 dopo la soppressione dell’Apt, su cui da oltre vent’anni è in atto un contenzioso che la Regione intende chiudere, restituendo il bene alla sua destinazione e alla città. Per questi immobili si prevede soprattutto la cessione.

Compendi a macchia di leopardo, gruppo 2. La Regione li ha definiti così per le loro caratteristiche. Sono in tutto 127. In molti casi non tutti gli immobili all’interno dello stesso compendio sono di proprietà della Regione. Il valore d’inventario stimato è di 193 milioni. Sono inclusi in questo gruppo anche alcuni immobili di pregio nel centro di Roma, tra cui uno in Salita del Grillo e un altro a Largo Goldoni. Per valorizzare questi immobili si ipotizza in particolare la cessione, sia attraverso aste on line che a fondi immobiliari. Per gli immobili attualmente in affitto, invece, si sta procedendo con la revisione del regolamento di vendita.

Terreni agricoli, gruppo 3. Sono in tutto 256, per un valore d’inventario di circa 55 milioni. L’obiettivo è valorizzare al massimo il patrimonio agricolo.

Sedi istituzionali, gruppo 4. Si tratta di 45 compendi per un valore di circa 400 milioni che potranno essere utilizzati per gli uffici della Regione. In questo modo la Regione abbatte i costi dei fitti passivi e risparmia fino a 20 milioni di euro all’anno. Fa parte di questo gruppo anche la Villa le Tortore di Ponza, che la Regione ha acquisito nel 2004 dal Comune di Ponza e che è inutilizzata da allora.

Progetti speciali, gruppo 5. Sono 9 compendi del valore d’inventario di 275 milioni. Tra quelli di particolare interesse storico-artistico si ricordano Palazzo Calabresi a Viterbo e Palazzo Doria Pamphilj di San Martino al Cimino, Roccarespampani e il Castello di Santa Severa, su cui è già stato portato a termine un intervento di recupero. L’obiettivo della Regione è riaprirli tutti e restituirli alla collettività. È inclusa nel gruppo anche la struttura ex Gil di Ostia, abbandonata da anni, che si intende recuperare e nella quale si aprirà un Ostello della Gioventù. Sugli altri cinque beni di questo gruppo, S. Giacomo, Cto, sede Arsial, Forlanini, che appartengono al sistema del patrimonio allargato regionale, verranno avviati dei percorsi specifici per garantire il miglior uso e la massima valorizzazione.

Possibili permute, gruppo 6. Questo gruppo include 12 compendi del valore d’inventario di 37,5 milioni. Per le loro caratteristiche, questi beni si prestano ad eventuali permute con altri soggetti istituzionali come l’Agenzia del demanio, le ASL e il Comune di Roma. Tra le permute con il Demanio, si ricorda quella di Palazzo Nardini, che potrà finalmente ospitare la Biblioteca nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Tra le altre cose è prevista anche la permuta con il Comune di Roma di un immobile in Via Monte Bianco che potrà essere destinato alla Casa Museo per Valerio Verbano.

Ex enti, gruppo 7. Sono 18 compendi del valore d’inventario di 5,2 milioni. La modalità di vendita è regolata dalla legge nazionale e vincolata agli utilizzatori

Uso sociale, gruppo 8. Questo gruppo include 24 compendi del valore d’inventario di 183 milioni che devono essere utilizzati esclusivamente per fini sociali o collettivi a canone agevolato. Si intende valorizzare i compendi di questo gruppo di particolare interesse. Tra questi ci sono i complessi di Viale Adriatico, Via della Vasca Navale, Via Lusitania, Via di Torrespaccata. L’elenco completo dei beni disponibili verrà pubblicato sul sito della Regione.

Gruppo 0. Include 134 compendi del valore d’inventario di 136,4 milioni su cui attualmente Regione e Agenzia del Demanio stanno approfondendo l’analisi. Sono inclusi in questo gruppo le tenute di Castel di Guido, Borghetto Palidoro, Malagrotta, Isola Sacra.

“Finisce nel Lazio il caos del patrimonio immobiliare- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: finisce perché finalmente, grazie al lavoro fatto con l'Agenzia del Demanio, abbiamo catalogato in sette grandi gruppi l'entità di questo patrimonio che ammonta, in questo primo stock, a circa 1,4 miliardi di euro. Finalmente siamo pronti a mettere mano a un tema sul quale non si è mai riusciti"- ha detto ancora Zingaretti.

“Il lavoro continua con il proficuo lavoro fatto con l'Agenzia del Demanio – lo ha detto Alessandra Sartore, assessore al bilancio - perché la convenzione stipulata con loro durerà due anni, quindi andremo avanti nell'approfondimento della parte dei beni che non sono entrati nella prima segmentazione. Ci stiamo muovendo comunque sempre in abito pubblico , quindi questa è la nostra strada"- ha aggiunto Sartore.

a cura di www.regione.lazio.it
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