Materiali da costruzioni troppo cari: intervento immediato o cantieri bloccati

L'aumento del costo dei materiali da costruzione e gli approvvigionamenti a singhiozzo non sono più sostenibili per le imprese che chiedono un intervento

di Redazione tecnica - 25/03/2021

Caro materiali non più sostenibile per le imprese di costruzione. È quanto denuncia l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) rilevando l'aumento del prezzo del 130% dell’acciaio, del 40% dei polietileni, del 17% del rame e del 34% del petrolio e, di conseguenza, anche la difficoltà di approvvigionamento che sta portando al blocco di tanti cantieri pubblici e privati. Con gravi ripercussioni economiche e sociali.

Caro materiali: l'ANCE scrive al Governo

Proprio per questo l'associazione principale dei costruttori italiani ha scritto al Governo affinché si intervenga con “un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti”.

Soprattutto negli appalti pubblici, infatti, il Codice dei contratti non prevede, chiarisce l’Ance, “adeguati meccanismi di revisione prezzi. In tale contesto, quindi, i contratti non risultano più economicamente sostenibili, con il conseguente rischio di un blocco generalizzato degli appalti, nonostante gli sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti”.

Caro materiali e Recovery Plan

Il problema, tra l'altro, rischia di avere serie ripercussioni sull'utilizzo dei fondi previsti dal Recovery Plan. "Questi rincari eccezionali - afferma il presidente ANCE Gabriele Buia - rischiano di frenare gli interventi già in corso e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan”. Da qui l'invito alle amministrazioni competenti a “correre subito ai ripari”.

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