NORME TECNICHE COSTRUZIONI IN VIGORE DALL'1 LUGLIO 2009

Entra in vigore oggi il Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14 gennaio 2008 recante “Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni”. Dop...

01/07/2009
Entra in vigore oggi il Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14 gennaio 2008 recante “Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni”.
Dopo parecchie proroghe, l’applicazione delle Nuove norme tecniche è resa possibile dall’articolo 1-bis inserito nel decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39 dalla legge di conversione 24 giugno 2009, n. 77.
Le nuove norme hanno avuto, in verità una vita, a dir poco, difficile a causa delle ondivaghe determinazioni dei governi che si sono succeduti dal 2003 ad oggi ed, infatti, volendone tracciare una minimo di storia possiamo ricordare che:
  • a seguito del terremoto del Molise dove a San Giuliano di Puglia si verificò il crollo di una scuola con la morte di 27 bambini e di una maestra, la protezione civile emise l’Ordinanza n.3274 del 20/03/2003 che, in qualche maniera è stata propedeutica all’emanazione delle nuove norme ma che, in verità, non è stata mai obbligatoria;
  • in riferimento a quanto previsto dall’articolo 83 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti emanò il Decreto 14/9/2005 recante “Norme tecniche per le costruzioni” mai entrato compiutamente in vigore per successivi provvedimenti di rinvio;
  • con il decreto del Ministero delle Infrastrutture 14/1/2008 furono emanate le nuove norme tecniche in sostituzione di quelle di cui al D.M. 14/9/2005 con la particolarità che sino al 30 giugno scorso è stato possibile applicare, a discrezione del progettista, sia il D.M. 14/9/2005, che il D.M. 14/1/2008 che le norme antecedenti;
  • dopo ll’emanazione del decreto, l’entrata in vigore dello stesso è stata prorogata sino al 30 giugno 2010, per ultimo con il comma 1-septies dell’articolo 29 del decreto legge 30 dicembre 2008, n. 207 convertito dalla legge 28 febbraio 2009, n. 31;
  • successivamente all’ultima proroga sino al 30 giugno 2010 è stata emanata la circolare Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 recante Istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008;
  • con la pubblicazione della Circolare del Ministero delle Infrastrutture n. 617 del 2 febbraio 2009 recante le istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni le norme tecniche di cui al D.M. 14/1/2008 possono essere completamente operative ed il Governo, utilizzando la legge per l’Abruzzo, ha inserito nella stessa l’anticipazione al 30 giugno 2009 della scadenza del periodo transitorio originariamente previsto al 30 giugno 2010.
Le Norme tecniche contenute nel D.M. 14 gennaio 2008 sono, quindi, completamente operative perché nello scorso mese di febbraio è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la Circolare del Ministero delle Infrastrutture n. 617 del 2 febbraio 2009 recante le istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni e, quindi, la precedente proroga fissata sino al 30 giugno 2010 non avrebbe più avuto alcun senso.
Con l’entrata in vigore delle nuove norme tecniche cambia la filosofia di tutte le verifiche ed il testo normativo fornisce una serie di indicazioni inerenti le procedure di calcolo e di verifica delle strutture, nonché regole di progettazione ed esecuzione delle opere, in linea con i seguenti indirizzi:
  • mantenimento del criterio prestazionale, per quanto consentito dall’esigenza di operatività della norma stessa;
  • coerenza con gli indirizzi normativi a livello comunitario, sempre nel rispetto delle esigenze di sicurezza del Paese e, in particolare, coerenza di formato con gli Eurocodici, norme europee EN ormai ampiamente diffuse;
  • approfondimento degli aspetti normativi connessi alla presenza delle azioni sismiche;
  • approfondimento delle prescrizioni ed indicazioni relative ai rapporti delle opere con il terreno e, in generale, agli aspetti geotecnica.
Le norme sono suddivise in dodici capitoli ed, in particolare:
  • il Capitolo 2 individua i principi fondamentali per la valutazione della sicurezza, definendo altresì gli Stati Limite Ultimi (SLU) e gli Stati Limite di Esercizio (SLE) per i quali devono essere effettuate le opportune verifiche sulle opere; introduce, inoltre, i concetti di Vita nominale di progetto, Classi d’uso e Vita di riferimento delle opere; classifica, infine, le possibili azioni agenti sulle costruzioni ed indica le diverse combinazioni delle stesse e le verifiche da eseguire;
  • il Capitolo 3 codifica i modelli per la descrizione delle azioni agenti sulle strutture (pesi e carichi permanenti, sovraccarichi variabili, azione sismica, azioni del vento, azioni della neve, azioni della temperatura, azioni eccezionali);
  • il Capitolo 4 tratta le diverse tipologie di costruzioni civili ed industriali in funzione del materiale utilizzato (calcestruzzo, acciaio, legno, muratura, altri materiali);
  • il Capitolo 5 disciplina i criteri generali e le indicazioni tecniche per la progettazione e l’esecuzione dei ponti stradali e ferroviari;
  • il Capitolo 6 tratta il problema della progettazione geotecnica distinguendo, in particolare, il progetto e la realizzazione:
    • delle opere di fondazione;
    • delle opere di sostegno;
    • delle opere in sotterraneo;
    • delle opere e manufatti di materiali sciolti naturali;
    • dei fronti di scavo;
    • del miglioramento e rinforzo dei terreni e degli ammassi rocciosi;
    • del consolidamento dei terreni interessanti opere esistenti, nonché la valutazione della sicurezza dei pendii e la fattibilità di opere che hanno riflessi su grandi aree.
  • il Capitolo 7 tratta la progettazione in presenza di azioni sismiche ed introduce un importante paragrafo riguardante esplicitamente i criteri generali di progettazione e modellazione delle strutture, per la evidente riconosciuta importanza che assume nella progettazione la corretta modellazione delle strutture, anche in relazione all’ormai inevitabile impiego dei programmi automatici di calcolo;
  • il Capitolo 8 affronta il delicato problema della costruzioni esistenti; dopo i criteri generali sulle diverse tipologie di edifici e le variabili che consentono di definirne lo stato di conservazione, introduce la distinzione fondamentale dei tre diversi tipi di intervento che possono essere effettuati su una costruzione esistente:
    • interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle NTC;
    • interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle NTC;
    • riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.
  • il Capitolo 9 riporta le prescrizioni generali relative al collaudo statico delle opere e le responsabilità del collaudatore. Indicazioni sono fornite sulle prove di carico, con particolare attenzione alle prove di carico su strutture prefabbricate e ponti;
  • il Capitolo 10 tratta le regole generali per la redazione dei progetti strutturali e delle relazioni di calcolo, ovvero della completezza della documentazione che caratterizza un buon progetto esecutivo. Qualora l’analisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con l’ausilio di codici di calcolo automatico, un apposito paragrafo indica al progettista i controlli da effettuare sull’affidabilità dei codici utilizzati e l’attendibilità dei risultati ottenuti;
  • il Capitolo 11 completa i contenuti tecnici delle norme fornendo le regole di qualificazione, certificazione ed accettazione dei materiali e prodotti per uso strutturale, rese coerenti con le procedure consolidate del Servizio Tecnico Centrale e del Consiglio Superiore e le disposizioni comunitarie in materia;
  • il Capitolo 12, infine, segnala a titolo indicativo, alcuni dei più diffusi documenti tecnici che possono essere utilizzati in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle norme in esame e per quanto con esse non in contrasto.
A cura di Paolo Oreto
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