Ponte Morandi: al Question Time il Ministro Toninelli parla di ricostruzione e concessioni autostradali

"Il Governo non interviene direttamente nella scelta del contraente, ma si limita a porre al commissario vincoli normativi diretti ad evitare che la scelta d...

27/09/2018

"Il Governo non interviene direttamente nella scelta del contraente, ma si limita a porre al commissario vincoli normativi diretti ad evitare che la scelta determini indebiti vantaggi competitivi nel sistema delle concessioni autostradali. Anche il requisito delle “attestazioni Soa” verrà in concreto esaminato e risolto dal commissario nell’alveo del quadro normativo di riferimento. Voglio ribadirlo ancora una volta: il mio obiettivo, al pari di quello dell’intera compagine governativa, è quello di assicurare al martoriato territorio di Genova la ricostruzione quanto più veloce possibile del ponte crollato, con l’intransigente rispetto della legalità e della trasparenza". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, rispondendo ieri alla Camera dei Deputati a un'interrogazione a risposta immediata (question time) dei deputati Maurizio Lupi e Alessandro Colucci sulle modalità per pervenire alla revoca della concessione dell'autostrada A10 e in ordine alla scelta dei soggetti cui affidare la ricostruzione del ponte Morandi a Genova

"La sorte delle concessioni autostradali dipende dalla procedura di contestazione dell’inadempimento avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e non trova alcuna regolazione nel decreto-legge che sta per essere portato all’attenzione di questo Parlamento.  Posso invece riferire che in tale testo normativo si prevede la nomina di un commissario straordinario; questi avrà il compito di porre in essere ogni azione necessaria per affidare, in osservanza della direttiva 2014/24/UE, i lavori necessari al ripristino del sistema viario colpito dal crollo di quel tratto dell’autostrada A10. In ogni caso, le attività indispensabili per la ricostruzione non potranno che seguire al dissequestro dell’area. Ricordo infatti che ad oggi l’area in questione è ancora sotto sequestro da parte della Procura ed oggetto di incidente probatorio. I lavori per la ricostruzione del ponte, pur volendo, non potrebbero pertanto partire oggi, se non pregiudicando gli esiti dell’indagine penale." ha aggiunto Toninelli che ha concluso la risposta all'interrogazione precisando che “Sul fronte della sicurezza, nella relazione della commissione ispettiva ministeriale sul ponte Morandi, si legge: “La procedura di controllo della sicurezza strutturale delle opere d’arte, documentata da Aspi, basata sulle ispezioni, è stata in passato ed è tuttora inadatta al fine di prevenire i crolli e del tutto insufficiente per la stima della sicurezza nei confronti del collasso”. Tale procedura era applicata al viadotto Polcevera ed è ancora applicata all’intera rete di opere d’arte di Aspi”. Giudicate voi! E ancora, citando uno stralcio della relazione: “Aspi, ai sensi dell’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri n. 3274 era tenuta, entro marzo 2013, ad effettuare le valutazioni di sicurezza del viadotto Polcevera e di tutte le opere d’arte strategiche o rilevanti”. Da questa valutazione, se effettuata correttamente, sarebbe scaturita la miglior possibile stima dalla sicurezza strutturale rispetto al rischio crollo. Nella corrispondenza tra la direzione competente ed Aspi, quest’ultima afferma, in data 23 giugno 2017, di aver effettuato tale valutazione. Nei documenti richiesti ed acquisiti da questa commissione, tale valutazione non è, alla data di consegna della presente relazione, invece stata effettuata”.

Dopo la risposta del Ministro Toninelli è intervenuto il deputato Lupi affermando che “Per usare un linguaggio che lei avrebbe usato da questi scranni, non siamo soddisfatti perché o lei è un ignorante, o è in malafede. Ignorante perché non può non dirci che, facendo il Ministro, non sapeva la differenza tra revoca e decadimento e lo ha appreso dopo un mese e mezzo, dicendo che ovviamente ci può essere un decadimento della concessione, a fronte delle accertate responsabilità; ignorante perché lei non può non sapere che, per costruire un ponte, occorre un attestato che la legge vuole, che si chiama “Soa” e non io, ma lei e il suo collega Vicepresidente del Consiglio, Di Maio, avete più volte detto in quest’Aula che - e le leggo le frasi - “a rifare il ponte dovrà essere per me un’azienda di Stato. Fincantieri è un’eccellenza mondiale e può realizzare il ponte in meno di un anno”. Fincantieri - lo ha detto ora lei in maniera molto chiara - non può realizzare il ponte in meno di un anno perché non ha la “Soa” e sarà il commissario straordinario che deciderà le procedure e le modalità secondo le leggi ovviamente vigenti. Lei è un ignorante semplicemente perché lei ha detto in quest’Aula che, entro la fine del 2019, il ponte si sarebbe realizzato. Ci sta qui dicendo oggi, a distanza di un mese e mezzo, che forse lo realizzeremo in 18-20 mesi, laddove l’area sarà sbloccata dalle indagini. Ma mi scusi: ma lei non sapeva che, a fronte di un’inchiesta, quell’area era sotto sequestro e quindi evidentemente dovevano passare questi mesi? Allora se non è ignorante, come io credo non sia, perché stimo un Ministro della Repubblica e ho usato solo parole che il MoVimento 5 Stelle ha usato per cinque anni nella precedente legislatura, allora è in malafede, cioè conosceva tutte queste cose”.

In allegato il testo dell’interrogazione ed il resoconto della stessa.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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