Project Manager: Pubblicata la norma UNI 11648

Anche se notevolmente ammorbidita, la necessità che il RUP possieda, anche, la qualifica di Project Manager è stata riconfermata nell’ultima versione delle L...

16/01/2017

Anche se notevolmente ammorbidita, la necessità che il RUP possieda, anche, la qualifica di Project Manager è stata riconfermata nell’ultima versione delle Linee guida ANAC n. 3 di attuazione dell’articolo 31, comma 5 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni”.

Per appalti di particolare complessità il RUP deve possedere un titolo di studio nelle materie attinenti all’oggetto dell’affidamento e, a decorrere dalla data di entrata in vigore del nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti di cui all’art. 38 del Codice, anche la qualifica di project manager. In atto, tale qualifica non è, dunque, necessaria ma lo dovrebbe essere nei prossimi mesi.

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Il Project manager è il cosiddetto “responsabile di progetto”, ove si intenda con progetto un processo gestionale che da un concetto o idea inziale porta alla realizzazione di un nuovo sistema, prodotto tecnologico, opera pubblica o nuovo servizio, software e simili. Si tratta quindi di un ampio spettro di attività, che coinvolge tutti i settori produttivi. E’ stata recentemente approvata la norma UNI 11648Attività professionali non regolamentate - Project manager - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza” che definisce la figura professionale del Project manager, segnando un passo avanti significativo per il riconoscimento di questa professione nel nostro Paese.

Interessante la Video intervista di Pier Luigi Guida, coordinatore del gruppo di lavoro UNI sul “Project management”.

La norma UNI 11648 - spiega Pier Luigi Guida - stabilisce un insieme di criteri o requisiti di base per la qualifica professionale di questa figura, in termini di standard di conoscenze, abilità e competenze; a questi potrà riferirsi il mercato o tutti gli operatori economici. Lo stesso riferimento, seppure riferito ad una qualifica professionale ‘non ordinistica’, cioè non inquadrata nei tradizionali ordini professionali, può in realtà servire a tutte le attività professionali interessate al project management, sia a tempo pieno che parziale, per professionisti operanti anche in altri ruoli organizzativi”.

Recentemente anche in sede internazionale la figura del Project manager è stata definita dalla norma ISO 21500, successivamente recepita e pubblicata in Italia come UNI ISO 21500 “Guida alla gestione dei progetti (project management)”.
La norma UNI 11648 acquisisce e incorpora la stessa UNI ISO 21500 quale base delle conoscenze del project manager. Si tratta di uno schema di conoscenze e best practice allineate agli altri standard di fatto del mercato, orientati ai processi, quindi utilizzabili anche negli schemi di qualità, anch’essi ‘process-oriented’, della ben più nota UNI EN ISO 9001 sui sistemi di gestione della qualità”.

Parlando delle qualità e delle caratteristiche che vengono richieste a questi professionisti, Pier Luigi Guida specifica che si tratta di “caratteristiche ad ampio spettro e polivalenti”. “Queste naturalmente - prosegue Guida - riguardano le più tradizionali competenze ‘dure’ (cosiddette ‘hard skills’) relative alle tecniche di programmazione e controllo dei progetti, in particolare in termini essenziali di tempi, costi e qualità, alle quali si devono affiancare altre competenze e abilità in termini di multidisciplinarietà, attitudine alle relazioni umane e di crescita dei collaboratori, assertività ed equilibrio, specie nelle situazioni più ‘stressanti’ del lavoro, e una certa capacità di gestione dei rischi che ciascun progetto comporta (le cosiddette ‘soft skills’)”.
L’obiettivo generale - dichiara Guida - è senz’altro quello di un riconoscimento sempre più ampio della figura del Project manager e, soprattutto, delle conoscenze e competenze che lo stesso deve avere quando opera in qualità di responsabile o coordinatore di progetto. Un altro aspetto resta la conoscenza dei concetti di base e della terminologia della disciplina, che può senz’altro servire a migliorare la professionalità e le abilità di comunicazione di chi opera sui mercati internazionali, in progetti europei e simili. In termini più pratici, si auspica che le norme UNI 11648 e UNI ISO 21500 siano sempre più riconosciute e diffuse quali standard da adottare da parte di organizzazioni e imprese nel nostro Paese”.
In particolare – conclude Guida - la norma UNI 11648 si allinea al framework europeo delle qualifiche posizionandosi al livello 6 (sugli 8 previsti). Ciò in pratica significa che si è voluto privilegiare l’accesso e il riconoscimento del ruolo di project manager a figure professionali relativamente giovani, come livello di ingresso alla professione. Naturalmente sarà cura di ciascuna organizzazione curarne lo sviluppo professionale a livelli di competenza e di esperienza più elevati o richiesti dal mercato in specifici contesti”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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