Riduzione del rischio sismico dei beni culturali: dal CSLP gli strumenti di indirizzo

Il 20 aprile 2012 il Consiglio Superiore del Lavori Pubblici (CSLP) ha presentato all'Assemblea Generale del Consiglio Superiore lo "Studio propedeutico all'...

14/06/2012
Il 20 aprile 2012 il Consiglio Superiore del Lavori Pubblici (CSLP) ha presentato all'Assemblea Generale del Consiglio Superiore lo "Studio propedeutico all'elaborazione di strumenti d'indirizzo per l'applicazione della normativa sismica agli insediamenti storici" che costituisce il risultato della prima fase dell' attività svolta da un Gruppo di lavoro ad hoc, istituito presso il Consiglio Superiore il 6 settembre 2010, con la finalità di effettuare una ricognizione delle problematiche connesse all'applicazione della normativa sismica negli insediamenti storici e di costituire una guida alla redazione di strumenti di indirizzo normativo non cogenti, incentrata sul peculiare rapporto tra l'esigenza della conservazione dell'originario tessuto urbano ed edilizio degli insediamenti storici e la necessità di conseguire anche in tali ambiti adeguati livelli di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche.

Lo Studio, finalizzato a promuovere e stimolare una politica di prevenzione sismica attiva a livello di insediamenti storici, è stato realizzato da un Gruppo di Lavoro ad hoc coordinato dal Presidente della I Sezione del Consiglio Superiore ing. Eugenio Gaudenzi e successivamente dall'arch. Maria Elisabetta D'Antonio, e composto da: arch. Mario Avagnina, prof. Antonio Borri, arch. Fabrizio Bramerini, prof. Caterina Carocci, arch. Irene Cremonini, arch. Maria Elisabetta D'Antonio, prof. Valter Fabietti, arch. Francesco Fazzio, arch. Maurizio Ferrini, ing. Eugenio Gaudenzi, prof. Sergio Lagomarsino, prof. Massimo Olivieri, prof. Manuela Ricci.

Lo Studio del CSLP, pubblicato in un momento storico molto particolare in cui l'Italia si è trovata nuovamente a contrastare i sismi che stanno martoriando i suoi territori, è incentrato sul rapporto tra l'esigenza della conservazione dell'originario tessuto urbano ed edilizio degli insediamenti storici e la necessità di conseguire anche in tali ambiti adeguati livelli di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche.

Per l'elaborazione dello Studio, il gruppo di lavoro ha utilizzato come riferimento la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 febbraio 2011 recante "Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008".

I criteri generali
Lo Studio è stato elaborato utilizzando come criterio generale la necessità di far fronte alle esigenze di sicurezza senza trascurare le esigenze di sostenibilità ambientale degli interventi, anche in relazione al loro impatto sociale ed economico e quindi alla loro effettiva fattibilità, salvaguardando al contempo il patrimonio edilizio ed urbano di valore storico e documentario anche non specificamente vincolato.

Contenuti in linea con le Raccomandazioni dell'UNESCO
L'innovativa impostazione metodologica dello studio, basata su chi a diverso titolo opera nei settori coinvolti (Regioni, Comuni, progettisti ed esecutori dei lavori), è in linea con le strategie definite dalla Raccomandazione dell'UNESCO sul "Paesaggio storico urbano" adottata il 27 maggio 2011, che ha introdotto un nuovo approccio alla "conservazione urbana".

Lo "Studio" è in linea anche con i disegni di legge per la riqualificazione ed il recupero dei centri storici e dei borghi antichi (DL n. 2862), all'esame delle competenti Commissioni parlamentari VII e XIII, nonché con le Linee Guida relative ad "Una nuova politica per la riqualificazione funzionale delle città e per il rilancio dell'edilizia" di cui all' "Allegato Infrastrutture 2013-2015" del "Programma nazionale di Riforma"- Cap. 3 del "Documento di Economia e Finanza" 2012.

La pubblicazione dello Studio non rappresenta il punto finale del lavoro del CSLP che lo ha concepito come uno strumento aperto e flessibile, suscettibile di essere integrato con nuovi contributi disciplinari, senza che ne vengano meno i presupposti metodologici. In quest'ottica lo "Studio" è stato messo a disposizione di chi a vario titolo può contribuire alla stesura finale del documento.

A cura di Gabriele Bivona
© Riproduzione riservata

Documenti Allegati

Link Correlati

DPCM 09/02/2011