ANCE Palermo: rivedere ma non cancellare la cessione del credito

"Al caos non si risponde con il caos". Secondo Massimiliano Miconi, gli strumenti di vigilanza ci sono e vanno applicati con logica e collaborazione tra tutti gli operatori del settore

di Redazione tecnica - 14/02/2022

Le modifiche al Decreto Rilancio? Poco ragionate e, soprattutto, pericolose, mettendo a repentaglio un settore – quello delle costruzioni – che si stava rimettendo in moto dopo una lunga congiuntura sfavorevole.

Ad affermarlo è l'avv. Massimiliano Miconi, Presidente ANCE Palermo, nel corso del Talk in 30', il format di LavoriPubblici condotto da Gianluca Oreto, questa volta dedicato a Superbonus, interventi edilizi e continue modifiche al quadro normativo di riferimento. Non ultima, quella introdotta con l'art. 28 del Decreto Sostegni-ter, che ha limitato solo ad una possibilità l'esercizio della cessione del credito, cambiando radicalmente volto al meccanismo che più di tutti ha inciso sulla buona riuscita e sull'utilizzo del Superbonus e dei principali bonus in edilizia.

Superbonus, cessione del credito e rilancio del settore edilizio: il parere di ANCE Palermo

Come ha fatto notare Miconi nel corso della trasmissione, già l'iter che ha portato alla nascita del Superbonus è stato lungo e travagliato, senza per altro creare, come spesso accade nel sistema normativo italiano, a un quadro certo e univoco, tant'è che i correttivi necessari sono stati continui e nemmeno indolori. “Le ultime modifiche al Superbonus hanno gettato nello sconforto e nella confusione il settore, che considera questa agevolazione come un volano dopo una fase di crisi strutturale durata oltre 10 anni - spiega Miconi -. Oltretutto, i bonus edilizi rappresentano un'idea innovativa: il sistema di cessioni genera una vera e propria moneta virtuale con cui aprire cantieri, permettendo non solo di dare nuova linfa al settore ma, soprattutto, di migliorare città - a cominciare da Palermo - fortemente degradate. Parlo di realtà che non hanno mai avuto un piano di manutenzioni, indietro dal punto di vista energetico, oppure con enormi problemi di natura sismica e quindi di staticità e sicurezza o, ancora, che hanno bisogno di uno slancio per ritrovare decoro. L'arrivo dei Bonus edilizi, compreso il Superbonus 110% ha portato entusiasmo, rappresentando un'opportunità per ridare giovinezza al tessuto edilizio”.

Superbonus, bonus edilizi e la difficile ripartenza dei cantieri

Miconi è andato al cuore dei problemi operativi legati al Superbonus. “Prima della rivoluzione del Sostegni ter e dei dati sconcertanti che ADE e le istituzioni hanno fornito e che hanno dato il la  in corso d'opera al blocco delle misure, i dati ENEA al 31 dicembre 2021 stigmativazzano 16,2 miliardi di interventi già congruiti, di cui circa 11 relativi ad opere realizzate con bonus edilizi, con un saldo attivo pari a +95.000 cantieri aperti. Tutto questo ha un impatto su un sistema che va costantemente monitorato. ANCE Palermo in primo luogo lo fa, con un sistema bilaterale, in cui sono coinvolti anche Cassa Edile e gli enti di formazione e sicurezza”.

Il presidente ANCE Palermo ha ribadito che “Come in qualunque fase di esplosione edilizia, ci vuole una soglia alta di vigilanza e attenzione, considerato che questa fase di crescita si manifesta in un momento storico e congiunturale in cui, per una lunga scia di eventi recessivi nel mondo edilizio, gran parte lavoratori erano usciti dal settore; ci sono stati anche ammortizzatori, come il reddito di cittadinanza, che hanno disincentivato il ritorno nei cantieri. Le conseguenze? La carenza strutturale di manodopera e la conseguente necessità di rimettere in moto la macchina della formazione di operai e tecnici, attivando al contempo una maggiore vigilanza, per garantire la sicurezza nei tanti cantieri che sono nati dall'oggi al domani. In quest'ottica va letta la nascita della cabina di monitoraggio di concerto tra noi, altre associazioni del settore e il prefetto di Palermo: per mantenere una norma salvifica per il settore quale è il Superbonus, vanno garantite concretamente, con il nostro lavoro, qualità e trasparenza. È purtroppo evidente che il rischio di illeciti può aumentare e dobbiamo aumentare gli sforzi perché non si vanifichi quello che di buono c'è nel settore”.

Decreto Sostegni Ter: la norma va cambiata

Inevitabile il riferimento al Sostegni Ter, su cui l'avv. Miconi ha espresso grande preoccupazione. “Tante imprese del settore si sono spaventate e si sono tirate indietro. C'è grande preoccupazione. L'approccio dovrebbe essere lo stesso di quello del settore dei contratti pubblici: anche i bonus edilizi rappresentano l'accesso a soldi pubblici e quindi le imprese devono essere qualificate. Mi riferisco alle attestazioni SOA, ai sistemi di autovigilanza ai sensi della legge n. 231/01, all'iscrizione a white list. Solo così si può garantire la bontà del sistema, per evitare cessioni a cascata, com'era successo analogamente con gli appalti a cascata, che possono ingenerare distorsioni e illegittimità”.

Continua Miconi: “Il lavoro illecito di pochi – si parla di circa l'11% delle transazioni - sta vanificando gli sforzi di chi lavora bene. Proprio per questo ANCE Nazionale, in merito all'art 28 del D.L. n. 4/2022 sta facendo un'enorme battaglia per riportare sulla retta via il Governo: non bisogna tornare indietro e bloccare le cessioni. Al caos non si risponde con il caos: bisogna pensare alle imprese che hanno investito, ad esempio nell'acquisto di ponteggi, che stanno affrontando il caro materiali e l'adeguamento prezzi”.

Ecco quindi le proposte. “Piuttosto che chiudere e basta, vanno pensate soluzioni logiche e concrete: nel caso delle cessioni, per esempio, attribuendo un codice univoco al primo cedente, creando così una tracciabilità. Inoltre, sempre nell'ambito delle possibili modifiche all'articolo 28, ANCE ha presentato una proposta di emendamento che non penalizzi i proprietari di immobili e le imprese: le cessioni del credito vanno mantenute, a patto che quelle successive alla prima avvengano esclusivamente nei confronti di intermediari finanziari iscritti ad un albo o autorizzati dalla Banca d'Italia o da altri istituti di vigilanza bancaria e finanziaria”.

Superbonus e interventi edilizi: la qualificazione dei professionisti

Un altro nodo fondamentale nella questione dei bonus edilizi è la qualificazione dei professionisti coinvolti. Secondo Miconi “Ci vuole una cabina di regia che coinvolga ANCE e i vari Ordini professionali degli architetti, degli ingegneri e dei geometri, finalizzata a chiarire e blindare la qualificazione di chi accede, sotto ogni profilo professionale, al sistema intervento edilizio-bonus. Lo diciamo a gran voce: senza qualificazione, trasparenza, formazione e sicurezza il sistema dei bonus edilizi diventa un boomerang per tutti, con interventi che vengono fatti male e che possono diventare una truffa finanziaria.

È un sistema complesso in cui vanno chiariti e definiti i ruoli: al pari dell'impresa, che per accedere ai bonus deve essere qualificata, lo stesso vale per i professionisti che progettano, realizzano, asseverano, congruiscono. Le imprese devono applicare i contratti di settore e, ancora una volta, ANCE è in prima linea: siamo stati tra i primi a dicembre a sottoscrivere il contratto di categoria, per sottolineare l'attenzione che poniamo, insieme ai sindacati, su prevenzione e sicurezza, e a imporre che le imprese che accedono ai bonus versino i contributi a cassa edile. Con questo stesso spirito chiederò agli ordini professionali la costruzione di un tavolo per raggiungere un unico obiettivo: dare ai committenti un servizio corretto e trasparente”.

Bonus edilizi: stabilizzazione e semplificazione

Infine, una nota sull'orizzonte temporale dei Bonus Edilizi. Secondo Miconi, “è necessario stabilizzare nel tempo la misura. Non si può riprogrammare secondo la politica e secondo le norme di Bilancio, anche perché la programmazione degli interventi, sia da parte dei proprietari degli immobili che delle imprese, non si esaurisce nell'arco di pochi mesi. Insieme alla stabilizzazione, auspico ad una semplificazione, con la determinazione di un'unica aliquota per tutti gli interventi.

Prendiamo ciò che c'è di buono, vigiliamo e sanzioniamo senza pietà chi infrange la legge, ma creiamo una misura che si stabilizzi nel tempo e che consenta una programmazione. In altre parole: creiamo una misura non straordinaria ma strutturale, importante per il rilancio del settore e del patrimonio edilizio italiano”.

 

Guarda il video completo del talk in 30' con l'Avv. Massimiliano Miconi:

 

© Riproduzione riservata