Bonus Facciate e detrazioni edilizie 2022 tra Decreto anti-frode e Legge di Bilancio 2022

La Legge di Bilancio 2022 creerà un ulteriore regime di applicazione delle disposizioni anti-frode previste anche per i bonus minori come il bonus facciate

di Gianluca Oreto - 23/12/2021

In ambito tecnico non c'è niente di peggio della pubblicazione di un decreto legge. Un provvedimento d'urgenza che spesso, senza le opportune riflessioni, crea diversi regimi applicativi che creano confusione e confondono. È quello che è accaduto con il Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto anti-frode) e l'utilizzo dei principali bonus fiscali in edilizia oltre al più conosciuto superbonus 110%.

Il Decreto anti-frode, il superbonus e il bonus facciate

Oltretutto, il Decreto anti-frode non sarà convertito in legge ma sarà integralmente rimesso con modifiche all'interno della prossima legge di Bilancio sulla quale le discussioni tra Governo e Parlamento non sono state poche.

Durante la conferenza stampa di fine anno organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare, il Premier Mario Draghi non ha usato giri di parole e dopo aver ricordato che nell'ultimo anno l'Agenzia delle Entrate ha bloccato 4 miliari di crediti, ha anche ammesso che il Governo non avrebbe mai esteso il superbonus 110% e che la decisione è stata del Parlamento che ha utilizzato i fondi a disposizione dell'azione parlamentare.

"Il Governo - afferma il Premier - non voleva estendere il Superbonus perché ha creato distorsioni, la prima è un aumento straordinario dei prezzi delle componenti per le ristrutturazioni e l'efficientamento energetico. È la logica del 110% che in un certo senso non rende e ha incentivato le frodi".

Le frodi stanate dall'Agenzia delle Entrate non riguardano certamente solo il superbonus 110%. Da maggio 2020, l'estensione delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) ai principali bonus edilizi, tra i quali il bonus facciate, ha dato la possibilità a tutti di intervenire sulle proprie abitazioni. E proprio il bonus facciate è quello che ha evidenziato le maggiori criticità.

Non aver previsto limiti di spesa né congruità dei costi ha messo in piedi un gigante dai piedi di cristallo, che inevitabilmente ha generato casi particolari e truffe. Ed è su quest'onda che è nato il Decreto Legge n. 157/2021, corretto nei contenuti ma non certamente nelle modalità.

Bonus facciate: il primo regime temporale previsto dal Decreto anti-frode

Il Decreto anti-frode ha chiuso il recinto dal 12 novembre 2021. A partire da questa data per l'utilizzo delle opzioni alternative previste dall'art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) i contribuenti hanno l'obbligo:

  • del visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d'imposta;
  • dell'asseverazione di congruità delle spese sostenute.

Obblighi di per sé corretti se non considerassimo contratti già stipulati tra committenti e imprese, interventi in corso e computi metrici valorizzati utilizzando prezzari non previsti dal Decreto anti-frode. Ma non solo, nella fretta si sono pure dimenticati di far rientrare tra le spese ammissibili (come per il superbonus) quelle sostenute per il visto di conformità e per l'asseverazione di congruità delle spese.

Bonus facciate: il secondo regime temporale dopo la Legge di Bilancio 2022

Problemi che dovrebbe, in parte, risolvere la prossima Legge di Bilancio che, oltre alle varie proroghe e modifiche delle detrazioni in edilizia, abrogherà il decreto anti-frode rimettendone integralmente i contenuti al suo interno. E tra le altre cose, è stato previsto:

  • l'estensione dei prezzari DEI per l'asseverazione della congruità delle spese sostenute;
  • un limite di 40.000 euro (non valido per il bonus facciate) per interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, sotto il quale non sono vigenti gli obblighi previsti dal Decreto anti-frode;
  • estensione tra le spese ammissibili di quelle sostenute per visto e asseverazione.

Contemporaneamente il bonus facciate passerà dal 90% al 60%. Tutte modifiche che entreranno in vigore solo per le spese sostenute a partire dall'1 gennaio 2022.

La cessione del credito

In tutto questo, benché Agenzia delle Entrate e MEF si siano messe d'accordo nel dire che la cessione del credito si può effettuare, almeno per i bonus che non hanno vincoli di SAL, anche a cantiere avviato e senza il fine lavori, sono tante le Banche che non accettano crediti.

Il rischio di cantieri non portati a termine ha messo in guardia i principali istituti di credito che ad oggi, unitamente all'asseverazione di congruità delle spese, chiedono un'attestazione sull'avanzamento o sul fine dei lavori.

Scelta comprensibile e che dovrebbe mettere in guardia anche lo stesso professionista che redige un'asseverazione di congruità delle spese che senza un fine lavori è solo un esercizio di stile. Asseverare la congruità di una spesa sostenuta dovrebbe, come accade negli appalti pubblici, prendere come unico riferimento un giornale dei lavori e un libretto delle misure, ovvero lavorazioni effettivamente realizzate e che considerano quantità reali, giorni di lavoro reali, un preciso numero di operai... Una attenta e precisa fase di progettazione difficilmente replica quello che accade durante l'esecuzione dei lavori. E questo lo sanno tutti anche se è più comodo a tutti pensare che non sia così.

Conclusioni

Benché le lettere a Babbo Natale di chi si occupa di edilizia premono verso una proroga del superbonus e delle altre detrazioni fiscali, credo che dovremmo fermarci tutti un attimo, scendere da questa macchina e vedere dove sta andando.

È vero che i dati del Cresme e dell'UPB hanno evidenziato un vero e proprio rilancio della spese in edilizia con evidenti ripercussioni positive su tutto il comparto, ma è anche vero che superbonus e bonus facciate hanno generato speculazioni senza precedenti e lavorazioni che probabilmente non hanno alcuna utilità se non quella di generare spesa finanziata dalle future generazioni. Considerazioni che tutti conoscono ma nessuno vuole evidenziare perché è sempre bello se qualcuno ti fa un grosso regalo in denaro, un po' meno bello è riflettere su dove provengono questi fondi, chi li ripagherà e come sarebbe corretto utilizzarli.

Buon Natale a tutti e #unpensieropositivo

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