Rincaro materiali: ferro + 300% rispetto 2 anni fa

Le conseguenze della pandemia da Covid-19 si riflettono su tutti i settori, compreso quello floricolo. La denuncia di Assofloro

di Redazione tecnica - 01/09/2021

A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 23 luglio 2021, n. 106 di conversione del Decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (Decreto Semplificazioni-bis o Governance PNRR), il Parlamento ha previsto una speciale disposizione per contrastare il rincaro dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici.

Rincaro materiali: cosa prevede il Decreto Semplificazioni-bis

Entrando nel dettaglio, l’articolo 1-septies del D.L. n. 73/2021, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici”, ha previsto la prossima pubblicazione di un provvedimento attuativo da parte del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) che avrà il compito di rilevare entro il 31 ottobre 2021 le variazioni percentuali, in aumento in diminuzione, superiori all’8%, verificatesi nel primo semestre dell’anno 2021, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi.

Per i materiali da costruzione in cui saranno rilevati queste variazioni percentuali si procederà alle compensazioni, in aumento o in diminuzione. La compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal 1° gennaio 2021 fino al 30 giugno 2021 le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi rilevate dal decreto del MIMS con riferimento alla data dell’offerta, eccedenti l’8% se riferite esclusivamente all’anno 2021 ed eccedenti il 10% complessivo se riferite a più anni.

Per le variazioni in aumento, a pena di decadenza, l’appaltatore presenta alla stazione appaltante l’istanza di compensazione entro quindici giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del MIMS. Per le variazioni in diminuzione, la procedura è avviata d’ufficio dalla stazione appaltante, entro quindici giorni dalla predetta data; il responsabile del procedimento accerta con proprio provvedimento il credito della stazione appaltante e procede a eventuali recuperi.

Rincaro materiali: i contratti privati

Una norma, come detto, che si applica nei contratti pubblici. Resta, invece, il problema nei contratti privati che risultano ancora particolarmente esposti. Ed è quello che hanno denunciato a gran voce le principali associazioni di categoria tra le quali Assofloro, l'Associazione di rappresentanza degli Enti e delle Associazioni delle Filiere del verde, del paesaggio e dell'ambiente.

"La normalità post-pandemia stenta ad arrivare ma confidiamo che il peggio sia passato. Il Settore floricolo vive una situazione speculare e tutti gli operatori del settore, dopo il terribile 2020, sono riusciti a vivere un 2021 all’insegna della fiducia e del tanto auspicato rilancio”. Afferma in un comunicato Assofloro che continua rilevando come "L’agognato new deal si è parzialmente verificato con la primavera appena conclusa, sicuramente tra le più positive degli ultimi anni, che ha avuto il merito di ridare un barlume di dignità ad un settore troppo spesso relegato ai margini della scala merceologica del nostro Paese".

Le conseguenze della pandemia

Ma come rilevato anche da ANCE, Assistal, OICE e da altre sigle sindacali, le possibilità di rilancio dell'economia italiana si stanno scontrando con gli effetti della pandemia sull'approvvigionamento delle materie prime.

"La scintilla di questa rinascita - afferma Assofloro - rischia di esaurirsi troppo presto a causa di quelle conseguenze occulte che la pandemia ha generato nel sistema produttivo a livello mondiale. Le aziende dell’intero indotto florovivaistico, difatti, sono costrette oggi a fronteggiare gravissime difficoltà di approvvigionamento con annessi importanti rialzi di prezzo che mettono a rischio non solo i programmi di coltivazione e le relative produzioni ma anche e soprattutto il sostentamento nel medio lungo periodo delle stesse aziende".

A fronte di queste criticità gli associati Assofloro, negli ultimi mesi, hanno avviato un tavolo tecnico per riconoscere ed analizzare queste difficoltà di approvvigionamento e le relative conseguenze, andando ad individuare una forbice di incremento dei costi di materie prime medio per il nostro settore.

Le percentuali di aumento: ferro +300% rispetto due anni fa

Assofloro entra nel dettaglio e indica la percentuale di aumento di alcune macro-voci che destano grosse preoccupazioni:

  • Piantine e talee +7/10%
  • Vasi +12/15%
  • Terriccio e substrati +7/10%
  • Cassette e box Plastica +10/15%
  • Conai +200%
  • Cartoni +12/15%
  • Packaging (buste e foto etichette) +10%
  • Tutori +7/12%
  • Film Plastici, Coperture serre +30%
  • Impiantistica, etc +5%
  • Energia elettrica +40% rispetto un anno fa - +15/20% rispetto 2019
  • Metano: +50% previsto per periodo invernale
  • Gasolio in un anno +20%
  • Smaltimento rifiuti: diverso nei territori, alcune zone +50%
  • Ferro + 300% rispetto 2 anni fa
  • Legno/pellet continua aumentare

Poca disponibilità di manodopera specializzata

Altra problematica (molto diffusa) riguarda la difficoltà delle aziende a reperire manodopera specializzata che secondo Assofloro sarebbe "distratta da sussidi ed altri contributi statali, che con tutti gli adempimenti obbligatori per contrastare la pandemia hanno generato un aggravio dei costi della manodopera tra il 3-8%".

"Preso atto di quanto dure siano le conseguenze “invisibili” della pandemia - conclude Assofloro - Noi produttori ed operatori del settore abbiamo deciso di rompere le barriere della reticenza condividendo, attraverso questo comunicato, il nostro disagio e le nostre preoccupazioni per un futuro sostenibile per l’intero comparto. Se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato a tutto il mondo è che la condivisione e l’unione di intenti e di obiettivi permette di raggiungere scopi più alti dell’interesse del singolo e pertanto, nonostante ogni imprenditore persegua il profitto aziendale, nessuno dovrebbe rimanere indifferente davanti a tematiche cosi delicate da mettere a rischio il futuro di un intero settore. Il covid-19 ha lanciato una sfida all’intero comparto ponendo gli operatori di fronte ad un bivio: continuare a chiudersi nei propri individualismi oppure crescere insieme e garantire una dignità a tutto il settore? È per rispondere a questa sfida che i produttori Assofloro hanno deciso di rivedere e adeguare per il 2021 e 2022 i loro listini prezzi non con lo scopo di avviare una inopportuna speculazione ma, piuttosto, per difendere quel “nuovo corso” di cui tutti dovranno farsi promotori al fine di assicurare al nostro settore un futuro dignitoso e basato su una crescita sostenibile".

Rincaro materiali: i rilievi dell'ANCE

Di seguito la tabella elaborata dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) sui dati Meps, Prometeia e Siteb, in cui vengono evidenziati i rincari dei prezzi dei principali materiali da costruzione:

Materiale da costruzione

Periodo

Variazione %

Ferro - acciaio tondo per cemento armato (prezzo base)

Novembre 2020 - Luglio 2021

+243,3%

Polietilene (HDPE)

Novembre 2020 - Giugno 2021

+100,9%

Polietilene (LDPE)

Novembre 2020 - Giugno 2021

+128,0%

Polipropilene

Novembre 2020 - Giugno 2021

+100,5%

PVC

Novembre 2020 - Giugno 2021

+73,8%

Polistirene

Novembre 2020 - Giugno 2021

+96,7%

Rame

Novembre 2020 - Giugno 2021

+38,6%

Petrolio

Novembre 2020 - Giugno 2021

+67,5%

Bitume

Novembre 2020 - Giugno 2021

+25,2%

Cemento

Novembre 2020 - Gennaio 2021

+10,0%

Legnami di conifere (or. Svezia)

Novembre 2020 - Giugno 2021

+76,1%

Gas naturale

Novembre 2020 - Giugno 2021

+113,7%

Energia elettrica

Novembre 2020 - Giugno 2021

+73,9%

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