Condono edilizio: Google Earth prova la data dell'abuso

La Corte di Cassazione conferma l'utilizzo delle aerofotogrammetrie di Google Earth per la prova della data dell'abuso necessaria per il condono edilizio

di Redazione tecnica - 09/02/2021
Aggiornato il: 18/05/2021

Le aerofotogrammetrie provenienti da Google Earth costituiscono prova documentale per la verifica della data di realizzazione di un abuso e quindi del relativo condono edilizio?

Condono edilizio e data di realizzazione dell'abuso

Ecco una domanda molto interessante a cui fornisce una risposta definitiva la Suprema Corte di Cassazione che con la sentenza n. 2264 del 20 gennaio 2021 fornisce importanti chiarimenti su un tema spesso dibattuto in giurisprudenza circa la possibilità di utilizzare Google Earth per la verifica della realizzazione di un abuso edilizio.

La data di realizzazione dell'abuso edilizio risulta essere di fondamentale importanza soprattutto in presenza di una domanda di condono edilizio. Le leggi n. 47/1985, n. 724/1994 e n. 326/2003 hanno, infatti, previsto alcuni requisiti per poter richiedere il permesso di costruire in sanatoria "speciale". Tra questi requisiti, la data di realizzazione dell'abuso riveste una caratteristica di fondamentale importanza.

Il caso esaminato dalla Corte di Cassazione

Il caso in esame alla Corte di Cassazione riguarda l'acquisto all'asta di un complesso immobiliare per il quale i nuovi acquirenti avevano presentato domanda di condono edilizio ai sensi della Legge n. 47 del 1985. Secondo i ricorrenti, gli abusi di cui si parla sarebbero stati effettuati prima dell'acquisto. Stiamo parlando della realizzazione in zona agricola, sottoposta al vincolo paesaggistico ed in assenza delle concorrenti autorizzazioni, delle seguenti opere:

  • la chiusura parziale del porticato antistante il prospetto sud del capannone principale (il volume ricavato era stato adibito ad uffici e servizi su due piani);
  • l'ampliamento di un secondo capannone;
  • la nuova destinazione d'uso del piano terra ad area di lavorazione;
  • la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica adibito a locale ristoro ed uffici;
  • la chiusura del porticato al piano terra con ampliamento verso l'interno del capannone sia al piano terra che al primo piano;
  • il cambio di destinazione d'uso del complesso da agricolo ad industriale.

Secondo la prospettazione accusatoria, avevano cercato di ottenere i titoli autorizzativi in sanatoria, ricorrendo alla possibilità, prevista in caso di acquisto in sede di procedura esecutiva, ai sensi dell'art. 40 della Legge n. 47/1985, di richiedere il condono entro 120 giorni, rendendo delle false rappresentazioni nelle relazioni e nei grafici rappresentanti lo stato dei luoghi allegati alle istanze di condono.

Abusi edilizi e Google Earth

I giudici della Suprema Corte hanno confermato l'operato del Tribunale di riesame che aveva ritenuto fondato il sequestro perché gli abusi non erano sanabili, in quanto eseguiti successivamente alla data del 31 dicembre 1994.

Secondo i Giudici erano stati prodotti documenti contenenti false rappresentazioni dello stato dei luoghi finalizzate a far credere all'UTC che le opere per le quali si chiedeva la sanatoria erano state realizzate nel termine stabilito dalla legge sul condono del 31 dicembre 2003, invocando a tal fine la legge del 1994 ai sensi dell'art. 40 d.P.R. n. 380 del 2001.

Il Tribunale ha preso in esame i rilievi dei ricorrenti e li ha disattesi utilizzando come riferimento gli aerofotogrammi presi da Google Earth dai quali erano emersi netti gli abusi. Pertanto, anche la Cassazione ha confermato l'istanza di sequestro e respinto il ricorso che ancora una volta conferma la possibilità di utilizzare il programma Google Earth per la verifica della data di realizzazione di un'opera edilizia (o di un abuso).

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