Contenimento consumi gas naturale: il piano del MITE fino a marzo 2023

Il Piano punta alla riduzione dei consumi e alla diversificazione degli approvvigionamenti, nel rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione previsti per il 2030

di Redazione tecnica - 07/09/2022

Ridurre i consumi e diversificare le fonti di approvvigionamento: sono questi gli elementi portanti del Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas redatto dal Ministero della Transizione Ecologica, contenente le misure per la sicurezza degli approvvigionamenti gas, a seguito della crisi energetica scatenata dal conflitto tra Ucraina e Russia.

Misure di contenimento consumi di gas naturale: il piano del MITE

Le misure, adottate immediatamente a ridosso dello scoppio del conflitto, sono state volte prioritariamente a:

  • assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023 (90% l’obiettivo stabilito con il D.L. n. 17/2022 e confermato in sede di conversione in legge) considerate la rilevante funzione dello stoccaggio nella copertura dei fabbisogni nazionali di gas nel corso dell’inverno e le ripercussioni in caso di anticipata interruzione di flussi dalla Russia in termini di mancato o insufficiente riempimento;
  • b) diversificare rapidamente la provenienza del gas importato, massimizzando l’utilizzo delle infrastrutture disponibili e aumentando contestualmente la capacità nazionale di rigassificazione di GNL.

Le iniziative sono complementari alle numerose misure già in corso del Governo per aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) attraverso l’accelerazione delle procedure di installazione e il supporto agli investimenti, anche tramite le riforme e le risorse previste nel PNRR.

Spiega il MITE che lo sviluppo delle fonti rinnovabili rimane infatti un fattore strategico, in quanto consente di ridurre in modo strutturale la domanda di gas (nella misura di circa 2 miliardi di Smc ogni 10 TWh circa installati) oltre che le emissioni di CO2: proprio per questo sono confermati gli impegni di decarbonizzazione per il 2030, che anzi assumono in questa fase un’ulteriore rilevanza ai fini strategici dell’aumento della indipendenza energetica.

Le misure previste per l'inverno

È stato predisposto anche un piano a breve termine che, in linea con le indicazioni della Commissione europea, così come recentemente definite nel Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022, intende aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico attraverso la riduzione dei consumi di gas naturale nel periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023. 

La riduzione della domanda di gas stabilita dal Regolamento mira a realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia, intesi come maggiore gas a disposizione da iniettare in stoccaggio fino ad ottobre, e a minore erogazione dagli stessi stoccaggi nel successivo periodo invernale. In particolare, gli Stati membri dovranno fare del loro meglio per introdurre:

  • misure volontarie di riduzione della domanda, da adottare fra il 1° agosto 2022 e il 31 marzo 2023, riducendo i consumi nazionali di gas di almeno il 15% rispetto alla media dello stesso periodo di 8 mesi nei cinque anni precedenti.
  • misure obbligatorie di riduzione della domanda, da preparare in anticipo e da mettere in funzione all’attivazione dello stato di ‘Allerta UE’, che stabiliscono un tetto ai consumi di ciascuno Stato membro, dal momento in cui viene dichiarato e per tutto il periodo in cui dura lo stato di “Allerta UE”, inferiore del 15% rispetto all'ammontare dei consumi nazionali di gas nel corrispondente periodo all’interno della finestra temporale 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023, calcolato con riferimento alla media nei cinque anni precedenti.

Le misure volontarie di riduzione della domanda in Italia ammontano a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale. In caso invece di allerta UE, l’Italia si trova nella condizione di poter far valere il “bonus” che premia gli Stati membri con un grado di riempimento dei propri stoccaggi superiore alla data del 1° agosto 2022 al livello, stabilito dal Regolamento (UE) 2017/1938, in misura pari al 58%.

Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas

Il MITE sottolinea come l’avvio di un Piano nazionale di contenimento dei consumi per il prossimo inverno presenta i seguenti vantaggi:

  • riduce la pressione sugli stoccaggi, consentendo di valorizzare al meglio durante la fase invernale i volumi di gas immessi dagli operatori economici, nonché tramite risorse pubbliche da SNAM e dal GSE;
  • consente di mantenere più a lungo, riducendo la velocità di erogazione del gas in stoccaggio, le portate massime erogabili in caso di punte di freddo invernale;
  • origina un effetto, seppur limitato, di ridurre i prezzi al consumo, aiutando il bilancio domanda/offerta giornaliera;
  • introduce un consumo più consapevole dell’energia, da perseguire in ottica di decarbonizzazione.

Il Piano volontario di contenimento dei consumi riguarda il 15% del consumo di riferimento nel periodo considerato. Le misure, che in parte sono già avviate, riguardano segnatamente:

  • a) la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas oltre che la citata accelerazione delle energie rinnovabili nel settore elettrico;
  • b) le misure di contenimento nel settore riscaldamento, in parte anticipate per quanto riguarda gli edifici pubblici dall’articolo 19-quater del decreto-legge n. 17 del 1° marzo 2022;
  • c) un insieme di misure comportamentali nell’uso efficiente dell’energia che integrano la politica nazionale in materia di efficienza energetica e che in questo caso hanno anche l’obiettivo di aiutare cittadini e imprese a ridurre i costi della propria bolletta energetica, senza alcun effetto di rilievo sulle modalità del servizio;
  • d) il contenimento volontario dei consumi nel settore industriale, su cui è aperto un confronto con le categorie produttive in modo da valorizzare tutte le opportunità a basso impatto sulla produzione e comunque salvaguardando i settori strategici, come da Regolamento UE.

Il contenimento del riscaldamento

In particolare, il contenimento del riscaldamento prevede una riduzione del consumo di gas mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano.

La riduzione dei consumi sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del Ministro della Transizione Ecologica il quale disporrà:

  • 1) i valori indicati all’articolo 3, comma 1, del DPR n.74/2013 sono ridotti di 1°C:
    • a) 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
    • b) 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici;
  • 2) I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione:
    • a) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
    • b) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
    • c) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
    • d) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
    • e) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
    • f) Zona F: nessuna limitazione.

Misure comportamentali (a costo zero)

È prevista una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ENEA, al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente.

Tra i comportamenti da promuovere:

  • riduzione della temperatura e della durata delle docce;
  • utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
  • abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e riduzione del tempo di accensione del forno;
  • utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
  • distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione;
  • spegnimento o inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza;
  • non lasciare in stand by TV, decoder, DVD;
  • riduzione delle ore di accensione delle lampadine.

Da tali misure a costo zero può aversi un risparmio, da stime ENEA, fino a 2,7 Smc. Potranno inoltre essere implementate anche misure ad hoc per l’amministrazione pubblica. Saranno attivati monitoraggi su edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo, mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine per valutare la risposta volontaria degli utenti, utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto SNAM, che sono costantemente monitorati.

Infine, ulteriori risparmi possono conseguirsi con investimenti anche piccoli da parte degli utenti:

  • sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti;
  • sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti;
  • installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas;
  • installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda;
  • sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led.

Queste misure, secondo le stime Enea possono portare al risparmiare fino a 1 miliardo di Smc.

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