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Decreto Superbonus: 2 problemi irrisolti del comparto

Dopo la pubblicazione del Decreto Legge n. 212/2023 (Decreto Superbonus), restano ancora alcuni problemi che si paleseranno a partire dall’1 gennaio 2024

di Gianluca Oreto - 30/12/2023

Il primo problema irrisolto

Il Governo ha pensato, invece, di occuparsi principalmente dei cessionari (ovvero gli acquirenti dei SAL o le stesse imprese che hanno operato lo sconto in fattura a SAL). Al fine di metterli a riparo da eventuali problematiche dovute ai cantieri che non termineranno mai a causa del blocco della cessione, il Governo ha previsto che queste “detrazioni indirette” non saranno oggetto di recupero in caso di mancata ultimazione dell’intervento, ancorché tale circostanza comporti il mancato soddisfacimento del requisito del miglioramento di due classi energetiche.

Resta un primo grande problema: che ne sarà dei cantieri che non sono riusciti a concludere un SAL minimo del 30% entro il 31dicembre 2023? Non mi riferisco a cantieri avviati il mese scorso, ma a interventi di riqualificazione di condomini avviati nel 2022 che a causa del blocco della cessione del credito sono ancora in alto mare.

Il Governo con la disposizione salva SAL ha evidentemente preso coscienza della sospensione di molti cantieri ma ha semplicemente deciso di non preoccuparsene pensando unicamente a salvare gli acquirenti delle detrazioni a SAL minimi. La sospensione dei cantieri a causa del blocco della cessione e la diminuzione dell’aliquota al 70% a partire dal 2024 (anche sulle spese sostenute nel 2023 che non hanno raggiunto un SAL minimo a meno che non si utilizzi la detrazione diretta) genereranno contenziosi tra imprese e committenti (ognuno con le loro ragioni).

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