Demolizione opere abusive: nuovi fondi dal MIT

In Gazzetta Ufficiale un nuovo decreto di assegnazione fondi per i Comuni, destinati a coprire il 50% dell'intervento di demolizione

di Redazione tecnica - 24/06/2023

Continua l’attività di demolizione di opere abusive da parte degli Enti Locali con il supporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a valere sulle risorse di cui all’art. 1, comma 26 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018).

È stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 giugno 2023, n. 143, il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 27 aprile 2023, recante “Assegnazione di contributi ai comuni per gli interventi di demolizione delle opere abusive a valere sulle risorse di cui all’articolo 1, comma 26, della legge 27 dicembre 2017, n. 205”.

Fondo demolizione opere abusive: in Gazzetta il nuovo Decreto

Come specificato nel decreto, ai sensi dell’art. 3, comma 5, del decreto interministeriale n. 254 del 23 giugno 2020, è stato approvato l’allegato «Elenco interventi di demolizione delle opere abusive e contributi assegnati – risorse art. 1, comma 26, legge n. 205/2017», con i relativi importi ammessi al contributo, assegnati ai comuni ad integrazione delle risorse necessarie alla realizzazione degli interventi di demolizione delle opere abusive.

Con il provvedimento sono stati stanziati complessivamente 2,233 milioni di euro per 41 interventi che saranno eseguiti in Puglia, Sicilia, Lombardia, Calabria e Lazio.

Ricordiamo che l’accesso ai fondi riguarda interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire, di cui all'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) e per i quali è stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti.

Fondo demolizione opere abusive: spese ammesse

Come specificato nel DM n. 254/2020 che le somme assegnate ai comuni per ciascun intervento sono pari al 50% del costo totale dello stesso, indicato al momento della presentazione della domanda e risultante dal quadro tecnico economico.

I fondi possono essere utilizzati anche per le spese tecniche e amministrative, oltre che quelle connesse alla rimozione, trasferimento e smaltimento dei rifiuti derivanti dalle demolizioni. Il restante 50% è a carico del bilancio comunale o di eventuali fondi di cui i Comuni già dispongano.

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