Digitalizzazione appalti: cosa cambia dal 2024?

Dal 1° gennaio 2024 acquisisce piena efficacia la disciplina sulla digitalizzazione dei contratti pubblici. Ecco le indicazioni di ANAC e MIT per stazioni appaltanti ed enti pubblici

di Redazione tecnica - 21/12/2023

A partire dal 1° gennaio 2024 la disciplina in tema di digitalizzazione prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici (d.Lgs. n. 36/2023) e riferita a tutte le procedure di affidamento acquisterà piena efficacia. L’applicazione della disciplina richiede alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti la necessità di cambiare le modalità di svolgimento delle procedure di gara, imponendo loro, in primo luogo, l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate e interoperabili.

Si tratta di rilevanti novità che porteranno all’attuazione delle norme di cui al Libro I, Parte II, articolo 19 e ss. del Codice. Proprio per questo ANAC ha pubblicato la Delibera del 13 dicembre 2023, n. 582, con la quale ha adottato il comunicato d'intesa con il MIT, contenente alcuni chiarimenti sulle attività che devono essere realizzate in via preliminare per poter operare in modalità digitale e chiarire alcuni aspetti applicativi relativi al passaggio ai nuovi sistemi.

Digitalizzazione appalti: cosa cambia dal 1° gennaio 2024?

In linea generale ricordiamo che dal 1° gennaio 2024:

  • verranno meno i regimi transitori previsti ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 225;
  • la disciplina in tema di digitalizzazione sarà applicabile anche alle procedure PNRR avviate a partire dal 1° gennaio 2024.
  • la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici renderà disponibili, mediante interoperabilità con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), i servizi e le informazioni necessari allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, anche per garantire l’assolvimento degli obblighi di trasparenza di cui all’articolo 28 del Codice;
  • sarà attivata da ANAC la Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP) che interopererà con le piattaforme di approvvigionamento digitali utilizzate dalle stazioni appaltanti per la gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, tra cui il rilascio del CIG per le nuove procedure di affidamento e l’assolvimento degli obblighi di pubblicità in ambito comunitario e nazionale nonché degli obblighi di trasparenza.

Per consentire il passaggio ai nuovi sistemi, il 31 dicembre 2023, saranno modificate le condizioni di utilizzo del sistema Simog e sarà dismesso il servizio SmartCIG.

Nel Comunicato, ANAC ha anche fornito indicazioni su::

  • Utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate;
  • Trasmissione dati sulla programmazione;
  • Acquisizione del CIG;
  • Verifica requisiti OE;
  • Trasmissione dei dati relativi all’aggiudicazione e alla fase di esecuzione;
  • Trasparenza e pubblicità legale.

Vediamone i dettagli.

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