Direttiva Case Green: cambiano i parametri per la classificazione energetica?

L'intervento del Premier Giorgia Meloni alla Camera: con una nuova classificazione, i lavori Superbonus fatti finora potrebbero essere stati inutili

di Redazione tecnica - 23/03/2023

C’è una sottile linea rossa che collega la Direttiva Green al Superbonus e si chiama riqualificazione energetica. Sappiamo bene che buona parte degli interventi che accedono alle detrazioni al 110% e al 90% prevedono l’efficientamento energetico, con il passaggio di almeno due classi. Un’attività che, ascoltando l’ultimo intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati, sembra essere stata finora totalmente inutile, finché l’Europa non fornirà risposte sui parametri tecnici di riferimento per il raggiungimento degli obiettivi della EPBD.

Direttiva Case Green, Superbonus e riqualificazione energetica: intervento del premier alla Camera

Nel corso del suo intervento a Montecitorio, Meloni ha ricordato le previsioni della Energy Performance of Buildings Directive ovvero che:

  • gli edifici sono classificati per impatto ambientale su una scala che va da G più inquinante ad A, meno inquinante;
  • gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033;
  • ogni nuovo edificio deve essere realizzato a emissioni zero a partire dal 2028 se costruito da privati e dal 2026 se costruito per fini pubblici.

Classi di prestazione energetica: modifiche in vista?

Inoltre, secondo il premier, la direttiva prevede anche che le classi di prestazione energetica siano ridefinite entro il 2025, e che potrà essere classificato in classe G, cioè quella di minore efficienza energetica, non più del 15% del patrimonio edilizio esistente.

Sottolinea Meloni che “la riclassificazione richiesta partirà proprio dalla verifica dello stato di efficientamento, successivo agli interventi finanziati con le varie forme di incentivi fiscali come il Superbonus” e che questo potrebbe generare un effetto paradosso: “proprio l'esecuzione di un ampio spettro di interventi di riqualificazione compiuti prima del 2025 rischia di risultare inutile”.

Sostanzialmente, secondo il Presidente del Consiglio i criteri tecnici e le metodologie esistenti oggi verranno modificati entro il 2025, in base a scenari e parametri ad oggi non ancora definiti. “Di conseguenza, anche gli immobili oggetto di interventi finanziati con le varie forme di incentivi fiscali potrebbero, per paradosso, risultare non idonei perché nel frattempo sono cambiati i parametri di riferimento”.

Le scelte del Governo su Superbonus e sulla riqualificazione energetica

E poi l’affondo finale sul Superbonus: “Qualcuno dice che siamo il governo dell'austerità: se per austerità si intende tentare di mettere le pezze a un provvedimento che è costato decine e decine di miliardi, che ha lasciato nelle casse dello Stato un buco di 40 miliardi per efficientare meno del 4% degli edifici di cui gran parte seconde case, scaricando su ogni italiano un debito di 2.000 € anche su chi una casa non ce l'ha. Quella non è austerità, è serietà”.

Sempre sul pagamento degli interventi: “c’è chi dice che i provvedimenti di efficientamento energetico saranno a carico del Governo e quindi non si può dire ai cittadini che pagheranno, ma i soldi dello Stato sono sempre soldi degli italiani”. Secondo Meloni il vero problema risiede nel fatto che sono stati definiti gli obiettivi in assenza di risorse: “Come ho ricordato ieri in Senato, mentre i primi target di efficientamento devono essere centrati entro il 2027, la Commissione Europea risponde che i primi contributi in questo senso potrebbero partire dal 2028”.

Per il premier si torna sempre là: “Il tema non è se poi questo costo se lo debbano caricare direttamente le famiglie o se lo debba caricare lo Stato italiano. Sono sempre soldi degli italiani. L'assenza di contributi e di risorse destinate a una materia di questo tipo rischia di risolversi, anche in questo caso, in un ulteriore onere molto complesso, in un momento particolarmente difficile. Da qui le nostre posizioni in materia energetica”.

Guarda qui il video con l'intervento del Presidente del Consiglio alla Camera

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