Direttiva Green, Superbonus e riqualificazione energetica: un’occasione da non perdere

Il commento di Federcepicostruzioni: l’Italia rischia di perdere l’ultima grande occasione per riqualificare il proprio patrimonio edilizio

di Redazione tecnica - 02/02/2023

Mancano pochi giorni all’esame sulla cd. “Direttiva Green” da parte della Commissione UE e già dall’inizio dell’anno non sono mancate le polemiche al riguardo, le speculazioni e anche le rassicurazioni da parte del Ministero dell’Ambiente e edella Sicurezza Energetica.

Direttiva Green: la riqualificazione energetica di case ed edifici come opportunità

Rassicurazioni necessarie perché in motli hanno commentato la Direttiva come un’imposizione dall’alto, “una patrimoniale” verso i cittadini, costretti a effettuare interventi di riqualificazione energetica per adempiere al nuovo obbligo di portare gli edifici in classe energetica E entro il 2030 e in classe D entro il 1 gennaio 2033, pena l'inevitabile svalutazione dell'immobile in caso di inadempimento. In realtà, come spiegato da più parti, l’obbligo non riguarda i cittadini ma gli Stati membri, che potranno “adattare” le disposizioni sulla base della cornice fornita dalla Direttiva stessa.

Ma le possibili nuove indicazioni hanno anche tanti sostenitori, che le vedono come un’importante e imperdibile occasione per la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, caratterizzato da edifici vetusti ed energivori.

Tra questi, Federcepicostruzioni, che ricorda come con le polemiche abbiano fatto perdere di vista lo scopo più importante della direttiva europea, ovvero quello di creare nuove opportunità per investire in abitazioni più efficienti e confortevoli, in grado di abbassare i consumi di energia e quindi le bollette.

Lombardi (Federcepicostruzioni): servono un piano edilizio e incentivi stabili

“Si tratta di obiettivi – commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi - che si potrebbero ottenere con un piano nazionale edilizio incentrato su regole chiare e incentivi fiscali stabili nel tempo, anziché continuare a spendere miliardi di euro, come purtroppo ci si ostina ancora a fare, per tamponare il caro energia, con misure eccezionali e transitorie, che non risolvono i problemi in modo definitivo e che continuano a rendere il nostro paese energeticamente subalterno ora all’uno ora all’altro fornitore di turno”.

Numeri alla mano, gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico dell’Unione Europea e del 36% delle emissioni di gas serra legate all’energia: “sono tanti gli elementi in gioco – continua il presidente Lombardi - che rendono la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano non più rimandabile e che giustificano ampiamente la direttiva UE sulle case green, che oggi l’Italia incomprensibilmente osteggia”.

Cosa prevede la direttiva UE

Secondo la direttiva 2018/844/UE sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive), ogni paese dovrà definire propri standard minimi sull’efficienza energetica degli edifici entro il 2027, adottandoli a regime dal 2030.

In particolare, la bozza della direttiva parte del pacchetto “Fit for 55”, prevede che gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro il gennaio 2030, e la classe D entro gennaio 2033, più l’ambizioso obiettivo della classe a “zero emissioni” per tutti gli edifici entro il 2050.

Federcepicostruzioni sottolinea come in Italia non sono in regola oltre 9 milioni di edifici su 12,2: vale a dire quasi 3 edifici su 4.

Il dato non sorprende: il 74% degli immobili in Italia è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica. E gli attestati di prestazione energetica, emessi nel 2020, si riferiscono nel 75,4% dei casi a immobili nelle classi più inquinanti, E, F, G. Quest’ultima, in particolare, incide per oltre un terzo (35,3%) sul consumo energetico, secondo il monitoraggio ENEA-CTI.

Il Superbonus come sostegno ai cittadini per la riqualificazione degli edifici

La proposta di Lombardi è quindi quella di supportare i cittadini nel processo di riqualificazione energetica degli edifici, prorogando senza indugi il Superbonus 110% (con sconto in fattura e cessione del credito pienamente operativi), usando in parte i fondi del PNRR e i fondi strutturali per finanziare in parte tale misura, individuando successivamente con la UE gli strumenti di sostegno economico per il raggiungimento degli obiettivi energetici fissati.

Conclude Lombardi: “l’efficienza energetica dei fabbricati è una grande opportunità che insieme al Sismabonus, permetterà il miglioramento degli edifici anche dal punto di vista sismico, rilanciando la vera ripresa del paese e rendendolo energeticamente indipendente”.

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