Effetto Superbonus e bonus edilizi: il Parlamento faccia chiarezza

Le audizioni sugli effetti degli incentivi fiscali in edilizia si scontrano con la decisione del Governo di azzoppare i bonus edilizi con il blocco della cessione

di Redazione tecnica - 08/05/2023

Benché le scelte del Governo siano state chiare e dopo la conversione in legge del Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto Cessioni) il comparto dell'edilizia sembra sia tornato indietro di almeno a 6/7 anni, prosegue in Parlamento l’Indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia e non sono mancate le riflessioni sui dati presentati.

Bonus edilizi: l'audizione di Svimez e Cresme

L'ultima audizione ha visto la V Commissione Bilancio della Camera ascoltare Luca Bianchi, direttore generale di SVIMEZ, e Lorenzo Bellicini, amministratore delegato di CRESME.

L'audizione ha confermato molte delle analisi già pubblicate da Nomisma, Censis, Ance, Centro Studi CNI, Federcepicostruzioni, Cresme e Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Già nello scorso mese di ottobre - commenta il presidente di Federcepicostruzioni Antonio Lombardi - avevamo evidenziato l’analisi parziale e lacunosa dei detrattori del Superbonus 110%, sottolineando anche gli effetti preoccupanti che la cancellazione della detrazione avrebbe determinato in termini occupazionali, economici, ma anche di riqualificazione energetica degli edifici: questione sulla quale il nostro Paese sarà presto obbligato ad assumere inderogabili ed urgenti impegni nei confronti dell’Unione europea (direttiva Ue prevede che gli edifici residenziali e le unità immobiliari dovranno raggiungere entro il primo gennaio 2030 almeno la classe energetica E ed, entro il primo gennaio 2033, almeno la classe di prestazione energetica D)”.

Le nuove audizioni nell'ambito dell'indagine della V Commissione confermano ulteriormente i dati relativi alla crescita generata dal Superbonus, oltre che generare qualche dubbio sulle reali motivazioni che hanno condotto il Governo ad una vera inversione a U su questa misura oltre che sul meccanismo di cessione del credito (senza il quale il superbonus risulta praticamente inapplicabile).

I dati Cresme e Svimez

Come rilevato da Federcepicostruzioni:

  • da una parte il Cresme evidenzia che ogni miliardo di euro investito nel Superbonus ha generato valore della produzione per 3,4 miliardi;
  • dall'altra Svimez conferma la bontà dell’incentivo fiscale attestando che ha contribuito alla crescita del PIL del mezzogiorno per il 2,4 percento.

Secondo i dati illustrati in audizione, nel 2022, gran parte delle maggiori entrate fiscali per lo Stato (48 miliardi in più nel 2022 di sole imposte ordinarie, 98,6 miliardi considerando tutte le entrate), sono derivanti dal Superbunus.

Dati positivi documentati che non hanno un riscontro documentale con quelli negativi.

I dati di Federcepicostruzioni

Il centro Studi di Federcepicostruzioni nell’ottobre scorso, incrociando una serie di analisi e fonti, aveva sottolineato che il Superbonus ha prodotto 181,5 miliardi di euro di valore economico sul PIL del 2022; 922.300 posti di lavoro; risparmi sulla bolletta energetica per 500 euro/anno  in media a famiglia; riduzione di CO2 immessa in atmosfera per oltre 1,4 milioni di tonnellate; 49.000 Megawatt di produzione di nuova Energia da fonti rinnovabili (per i cantieri in corso) e 155.000 Megawatt di produzione da fonti rinnovabili per nuovi impianti connessi alla rete.

Ci auguriamo che le tante interrogazioni parlamentari presentate, contribuiscano a fare chiarezza sul reale impatto del Superbonus - conclude il presidente di Federcepicostruzioni Lombardi - Restiamo dell’avviso che questa misura abbia rivestito, ed ancora possa rivestire, una enorme valenza strategica non solo per l’edilizia, ma per l’intera economia del Paese. Tutte le analisi sommarie che hanno portato alla revisione della detrazione, si fondano su valutazioni frammentarie, superficiali e lacunose che si fermano allo sconto fiscale e ai presunti mancati introiti per lo Stato. Un’analisi seria ed articolata, deve ponderare e valutare tutti gli effetti positivi generati anche sull’ambiente, la riqualificazione delle città e la sicurezza complessiva degli edifici in termini di staticità e antisismicità”.

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