Gare pubbliche di ingegneria e architettura: il nuovo report OICE

Nonostante la frenata, a gennaio 2023 i numeri sono sempre positivi. L'invito del Presidente Gioirgio Lupoi a rivedere la bozza del nuovo Codice dei Contratti

di Redazione tecnica - 11/02/2023

Il 2023 si è aperto con una brusca frenata della domanda di servizi di ingegneria e architettura rispetto allo scorso dicembre. La conferma arriva dal report dell’Osservatorio OICE/Informatel sulle gare pubbliche relativo al mese di gennaio, nel quale si è registrato un calo del 40,4% in numero e del 55,1% in valore.

Gare pubbliche e servizi di ingegneria e architettura: il nuovo report OICE

In totale, i dati rilevano 294 bandi per 206,7 milioni di euro, numeri che, se raffrontati invece a gennaio 2022, danno incrementi del 17,6% in numero e del 167,3% in valore. Elevato il contributo al valore totale messo in gara da parte degli accordi quadro, che registrano il 5,10% del numero e il 43,02% del valore. Di rilievo la presenza del Ministero della Difesa che ha pubblicato 2 bandi per accordi quadro con un valore di 57,9 milioni di euro, anche se si tratta di servizi posticipati, la cui spesa è differita anche di qualche anno.

Continua il trend positivo per le gare di progettazione, che a gennaio sono state 197 per un valore di 143 milioni, con un incremento del 5,3% su dicembre e addirittura del 289,1% su gennaio 2022. Sono ancora i bandi sopra soglia, +350,1% in valore su gennaio 2022, a sostenere il mercato, mentre il valore dei bandi sotto soglia cresce del 65,8%.

 

OICE - Report gare SIA gennaio 2023

I dati sulle gare di gennaio 2023

Mentre nel 2022 l’osservatorio ha censito 2.686 gare per tutti i servizi tecnici e appalti integrati per interventi a valere su risorse del PNRR e del PNC, per un importo dei servizi di 3,57 miliardi riferibili a 45 miliardi di lavori, nel solo mese di gennaio le gare censite sempre per interventi a valere su risorse del PNRR e del PNC sono state 223, con un valore dei lavori di 1,6 miliardi di euro e dei servizi di 49 milioni.

Infine, i bandi per appalti integrati rilevati nel mese di gennaio 2023 sono stati 165, con valore complessivo dei lavori di 1.587,7 milioni di lavori e con un importo di progettazione stimato in 37,4 milioni. Rispetto al periodo omologo il numero cresce del 283,7%, il valore dei lavori cresce del 71,4% ma quello della progettazione compresa nei bandi cala del 30,4%.

Il commento di OICE ai dati

Nel commentare i dati, il presidente di OICE, Giorgio Lupoi parla di un anno iniziato sotto buoni asupici, grazie anche al PNRR“La spinta data dalle gare per interventi del PNRR continua a muovere verso la crescita tutto il mercato pubblico dei servizi di architettura e ingegneria. Le nostre società sono coinvolte assiduamente dalle imprese di costruzioni negli appalti integrati, anche per importanti valori e per interventi complessi che richiedono quell’approccio multidisciplinare che soltanto strutture organizzate possono fornire alle imprese e alla committenza”.

Lupoi è anche intervenuto sugli accordi quadro, “uno strumento che deve essere migliorato nel nuovo codice appalti, una bozza che, come abbiamo detto in Parlamento, ha il grande difetto di trascurare del tutto la fase progettuale e in generale l’ingegneria e l’architettura. Ci auguriamo che nei pareri parlamentari si tenga conto del grido d’allarme sulla centralità del progetto che è giunto da tutti i rappresentanti del settore tecnico”.

Il presidente inoltre ricorda l’importanza di una definizione corretta dell’offerta, nelle procedure, da parte delle stazioni appaltanti: “Nel frattempo siamo impegnati affinché le grandi committenze migliorino il rapporto con l’offerta, sia definendo corrette basi di gara – e su questo plaudiamo all’intervento dell’Anac che ha censurato la prassi del doppio ribasso -, sia pagando in tempi non biblici le prestazioni svolte: non è possibile che si chieda sempre di più pagando poco e in ritardo di 9/12 mesi un progetto approvato, come ci viene raccontato. Rendiamo effettivo da oggi il principio della conservazione dell’equilibrio contrattuale declamato nel nuovo codice appalti”.

 

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