Opere incompiute: il MIMS aggiorna l'elenco

Il documento riporta i dati fino al 31 dicembre 2021. Le Amministrazioni devono anche specificare la motivazione del mancato completamento dei lavori

di Redazione tecnica - 06/07/2022

È stato pubblicato nella sezione del Servizio Contratti Pubblici del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) l’aggiornamento del Sistema Informativo di Monitoraggio delle Opere Incompiute (SIMOI), nel quale vengono inseriti annualmente gli elenchi delle opere pubbliche non completate facenti capo alle amministrazioni centrali e territoriali.

Opere incompiute: aggiornato l'elenco del MIMS

La rilevazione delle opere incompiute è prevista dall’art. 21 del D.lgs n. 50/2016 (Codice dei Contratti Pubblici), il quale sancisce l’obbligo di inserimento delle stesse nel programma triennale dei lavori pubblici per prevederne il completamento oppure per individuare soluzioni alternative, tra cui il parziale riutilizzo, la cessione a titolo di corrispettivo per la realizzazione di altra opera pubblica, la vendita o la demolizione. Tale obbligo è in vigore a decorrere dal triennio di programmazione 2019-2021, così come previsto dal Decreto MIT n. 14 del 16 gennaio 2018. In base alle norme vigenti, entro il 31 marzo di ciascun anno le stazioni appaltanti, gli enti e altri soggetti aggiudicatori individuano le opere incompiute di rispettiva competenza e trasmettono la lista al Mims.

I dati aggiornati

Secondo quanto riportato nell’elenco aggiornato al 31 dicembre 2021 le opere incompiute in Italia erano 379, un dato in calo rispetto alle 443 (-14,4%) della fine del 2020, anno in cui si era già registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente. Scendono da 26 a 15 le opere incompiute di competenza delle amministrazioni centrali, (calo del 42,3%), mentre quelle relative alle amministrazioni locali scendono da 417 a 364 (-12,7%).

Gli importi per il completamento delle opere

Come evidenzia il MIMS, l’importo degli interventi necessari per completare le opere è pari a circa a 1,2 miliardi di euro, con una riduzione pari al 45,7% rispetto al valore del 2020.

Scendendo nel dettaglio:

  • i valori complessivi delle opere di competenza delle amministrazioni centrali si riducono del 55,9%, passando da 1,5 miliardi di euro circa a 656 milioni di euro;
  • quelli necessari per l’ultimazione dei lavori scendono da 1,5 miliardi di euro a 428 milioni (-71%);
  • il valore delle opere di competenza delle amministrazioni locali diminuisce marginalmente, passando da 1,3 miliardi di euro a 1,2 miliardi (-7,7%), mentre quello necessario a completarle aumenta da 782 milioni di euro a 827 milioni (+5,7%).

Le cause del mancato completamento

Inoltre, dal 2021 è stata inserita nella rilevazione l’informazione sulle cause che hanno determinato il mancato completamento delle opere:

  • in 153 casi (pari al 40% del totale), la mancanza di fondi è la causa dell’interruzione del processo di completamento dell’opera;
  • in 115 casi (30%) si rilevano problemi tecnici;
  • per 69 opere (18%) la causa è stata il fallimento, recesso o risoluzione contrattuale dell’impresa;
  • 21 opere (6%) sono state interrotte per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
  • 15 opere (4%) non sono state ultimate per mancato interesse al completamento;
  • per 6 opere (2%) concorrono più cause contemporaneamente.

In allegato la tabella del MIMS contenente la sintesi statistica delle opere incompiute.

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