Digitalizzazione dei contratti e obblighi di approvvigionamento: cosa cambia per beni e servizi informatici?
Il Supporto Giuridico del entra nel merito dell’obbligo di utilizzo esclusivo degli strumenti Consip per l'acquisto di beni e servizi informatici, anche alla luce della digitalizzazione introdotta dal nuovo Codice dei contratti
La risposta del MIT: obbligo confermato
Nel proprio parere, il MIT chiarisce che la disposizione della Legge n. 208/2015 rimane pienamente operativa. L’obiettivo perseguito dal legislatore era (e resta) quello di razionalizzare la spesa pubblica per informatica, attraverso l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di utilizzare in via esclusiva:
- gli strumenti di acquisto e negoziazione predisposti da Consip;
- quelli approntati dai Soggetti Aggregatori.
Secondo il MIT, la digitalizzazione introdotta dal nuovo Codice dei contratti non ha modificato il quadro normativo previgente in tema di approvvigionamenti informatici. Le nuove regole non derogano infatti all’obbligo previsto dal comma 512 della Legge n. 208/2015, né introducono una facoltà generalizzata di utilizzare altre piattaforme, sebbene certificate.
L’interpretazione fornita dal MIT conferma un principio ben noto a chi si occupa di appalti pubblici: le disposizioni speciali restano vigenti e prevalgono sulle norme generali, anche in un contesto normativo innovato. È il caso dell’obbligo di approvvigionamento tramite Consip, che si configura come norma speciale e derogatoria rispetto alla più generale previsione contenuta nel D.Lgs. n. 36/2023 sull’utilizzo di piattaforme digitali certificate.
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