PNRR: la Rivoluzione verde e la transizione ecologica

16 componenti raggruppati in 6 missioni tra cui quella relativa alla Rivoluzione verde e alla transizione ecologica

di Redazione tecnica - 07/05/2021

È stato inviato alla Commissione europea alla fine del mese dello scorso mese di aprile il Piano Nazionale di ripresa e resilienza che si articola in sedici Componenti, raggruppati in sei Missioni. Queste ultime sono articolate in linea con i sei Pilastri menzionati dal Regolamento RRF:

  • Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
    • M1C1: Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA
    • M1C2: Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo
    • M1C3: Turismo e cultura 4.0
  • Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
    • M2C1: Economia circolare e agricoltura sostenibile
    • M2C2: Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
    • M2C3: Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
    • M2C4: Tutela del territorio e della risorsa idrica
  • Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile
    • M3C1: Investimenti sulla rete ferroviaria
    • M3C2: Intermodalità e logistica integrata
  • Missione 4: Istruzione e ricerca
    • M4C1: Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università
    • M4C2: Dalla ricerca all’impresa
  • Missione 5: Coesione e inclusione
    • M5C1: Politiche per il lavoro
    • M5C2: Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore
    • M5C3: Interventi speciali per la coesione territoriale
  • Missione 6: Salute
    • M6C1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale
    • M6C2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale

La Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”

Di notevole importanza la Missione 2 relativa alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” con investimenti e riforme che contribuiranno alla creazione di occupazione giovanile in tutti i settori toccati dal Green Deal europeo, tra cui le energie rinnovabili, le reti di trasmissione e distribuzione, la filiera dell’idrogeno cui sono destinati 59,7 miliardi di euro ripartiti come indicato nella successiva immagine ripresa dal PNRR stesso.

59,7 miliardi per la Missione 2

Del complessivo importo di 59,7 miliardi di euro, 23,78 miliardi di euro sono destinati alla sottomissione M2C3 relativa all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici e, più nel dettaglio, 13,95 miliardi di euro sono destinati a “Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica” con il seguente unico investimento 2.1 relativo ad “Ecobonus e Sismabonus al 110 per cento per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.

Investimento 2.1

Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110 per cento recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60 per cento dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini , a condizione che almeno il 60 per cento dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente). Il sostegno sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110 per cento delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. La misura prevede inoltre l’introduzione di strumenti finanziari come la “cessione del credito” e il “pagamento anticipato” per agevolare gli ingenti investimenti iniziali.

L’investimento consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia. La misura riguarda interventi effettuati su zone comuni, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e unità plurifamiliari con uno o più accessi indipendenti dall’esterno, nonché su singole unità immobiliari. Sono inclusi nella misura numerosi interventi, quali soluzioni per l’isolamento, infissi efficienti, sostituzione di sistemi di riscaldamento e condizionamento e installazione di impianti per la generazione di energia rinnovabile. L’ammissibilità degli interventi è condizionata ad un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, dimostrabile tramite il confronto con l’attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo l’intervento, equivalente ad un risparmio energetico medio (in relazione ad un consumo medio annuo di energia primaria dell'edificio residenziale) di circa 240 kWh/mq e ad un risparmio minimo atteso (sia energetico che di emissioni) del 30-40 per cento.

Gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di oltre 100.000 edifici a regime, per una superficie totale riqualificata di oltre 36 milioni di mq. Il risparmio energetico atteso dal superbonus è di circa 191 Ktep/anno con una riduzione delle emissioni di gas serra di circa 667 KtonCO2/anno.

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