Il principio del risultato nei contratti pubblici: la giurisprudenza ne amplia la portata
Il Consiglio di Stato riconosce la portata espansiva del principio del risultato di cui all’art. 1 del D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti)
La tesi del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha riformato integralmente la sentenza di primo grado, evidenziando un punto centrale: la sussistenza del requisito relativo all’utilizzo del DMV non può essere esclusa sulla base della mera assenza di una clausola formale nella concessione. Al contrario, è necessario verificare se l’impianto, in concreto, utilizzi una parte del DMV senza alterare significativamente l’equilibrio idrico del corpo d’acqua interessato.
Richiamando una consolidata evoluzione normativa e giurisprudenziale (tra cui Cons. Stato, sez. II, n. 2342/2025 e n. 730/2024), il Collegio ha ribadito che l’obiettivo degli incentivi è promuovere impianti con impatto ambientale ridotto, anche quando l’obbligo formale del DMV non sia riportato nella concessione, ma sia comunque rispettato di fatto.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 9 maggio 2025, n. 3959IL NOTIZIOMETRO