Revisione prezzi tra aggiudicazione e stipula del contratto: è possibile oppure no?

Si può richiedere una variazione dei prezzi nel lasso di tempo che interviene tra l'aggiudicazione della commessa e la stipula formale dell'accordo? Ecco al risposta dell'esperto

Ho presentato un'offerta per un appalto di lavori nel 2019. Nel settembre 2022 la Stazione Appaltante procede alla stipula del contratto. Prima di procedere alla stipula ho chiesto la revisione dei prezzi, a causa del caro materiali. Ho precisato alla Stazione appaltante che se non viene accordata la revisione dei prezzi, dovrò recedere dall'offerta presentata visto il lasso lungo di tempo trascorso. L’amministrazione mi ha risposto negando la revisione dei prezzi. Come posso tutelare la mia posizione?

L'esperto risponde

Con riferimento alla possibilità di procedere alla revisione di prezzi tra l’aggiudicazione e la stipula del contratto, si registra un contrasto giurisprudenziale.

Secondo parte della giurisprudenza, non sarebbe possibile richiedere la revisione dei prezzi per gli aumenti registrati in questa fase: l’offerta è immodificabile nel suo contenuto per cui una possibile modifica del corrispettivo sarebbe possibile unicamente per i contratti in corso di validità o comunque già in esecuzione. Secondo altro orientamento, sarebbe possibile richiedere un adeguamento del corrispettivo del contratto: tale espediente rappresenterebbe un vantaggio anche per l’amministrazione che, dopo aver condotto la gara, non deve procedere alla sua riedizione.

In ogni caso, se l’offerta non è più vincolante, l’art. 32, comma 8 del Codice dei contratti pubblici consente all’operatore di presentare un’istanza di scioglimento da ogni vincolo o di recesso dal contratto: in questo caso spetta unicamente il rimborso delle spese contrattuali sostenute e documentate.

Accedi alla sezione "L'esperto risponde" e invia i tuoi quesiti sul caro materiali negli appalti pubblici.

 

© Riproduzione riservata