Riforma Testo Unico Edilizia: salta la doppia conformità per la sanatoria degli abusi?

In arrivo dal MIT un “pacchetto di norme” che mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali del patrimonio immobiliare italiano

di Redazione tecnica - 05/04/2024

Se ne parla ormai da anni senza mai giungere ad un testo normativo condiviso. Stavolta, però, potrebbero essere maturi i tempi per arrivare se non ad una vera e propria riforma del Testo Unico Edilizia (il d.P.R. n. 380/2001), quanto meno ad un “pacchetto di norme per intervenire sulla casa” (che ancora non si sa bene cosa significhi).

Una riforma per sanare le irregolarità

Lo ha anticipato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota del 4 aprile 2024 che parla di una serie di misure il cui obiettivo è quello di consentire di regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano (stima del Consiglio Nazionale degli Ingegneri).

In particolare, le nuove misure dovrebbero consentire di regolarizzare:

  • le difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente;
  • le difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche;
  • le difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conformità” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo;
  • i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Sono queste le linee di indirizzo su cui gli uffici si sono mossi, a seguito anche delle proposte raccolte nelle precedenti riunioni sul tema, e che hanno portato alla bozza normativa, che sono state presentate nel corso della riunione sul piano casa, tenutasi al MIT alla presenza del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini con il Dipe (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e rappresentanti di circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore.

La ratio è tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Allo stesso tempo deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi”.

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