Riforma Testo Unico Edilizia: superare la doppia conformità

Ingegneri e architetti apprezzano la nuova bozza e avanzano proposte e indicazioni, tra cui l'approvazione della legge delega

di Redazione tecnica - 19/12/2023

La riforma del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) è più che mai necessaria, riordinando le modifiche apportate negli anni e dando vita a un testo organico, licenziato attraverso legge delega.

Riforma Testo Unico Edilizia: le proposte di ingegneri e architetti

Non più una semplice revisione, ma un’integrale elaborazione di un nuovo Codice, più agevole, più chiaro e attualizzato, in grado di rispondere alle esigenze di semplificazione, razionalizzazione e digitalizzazione. È questa in sintesi la posizione espressa dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC in un comunicato congiunto.

I professionisti ricordano che il d.P.R. n. 380/2001 è vigente da oltre 20 anni: una normativa non più adeguata alle necessità attuali dell’edilizia e che soprattutto non offre più un quadro organico, in grado di fornire risposte agli obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030 e agli obiettivi Europei che, oltre a richiedere nuovi format edilizi, impattano profondamente anche sull’andamento del mercato delle costruzioni.

Dal Testo Unico Edilizia al Testo Unico delle Costruzioni

Da qui il parere positivo sulla bozza del nuovo Testo Unico delle Costruzioni, messo a punto dal Ministero che, secondo il CNI e il CNAPPC va in questa direzione, introducendo nuovi principi cardine della disciplina edilizia.

In particolare il nuovo Testo Unico delle Costruzioni si pone l’obiettivo di riordinare e aggiornare le disposizioni normative tenendo conto di concetti quali la riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale delle costruzioni, l’efficientamento energetico, la sicurezza, la resistenza, l’affidabilità degli edifici e il superamento delle barriere architettoniche, che devono essere adeguatamente correlati con l’altrettanto fondamentale obiettivo di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.

“Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la bozza del nuovo Testo Unico vada nella direzione indicata dagli ingegneri e dagli architetti – dice Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI -. Abbiamo apprezzato soprattutto il fatto che il testo sia scaturito dal lavoro congiunto di tutte le componenti interessate: a partire dal 2017 la Commissione Relatrice istituita presso il C.S.LL.PP. coadiuvata da Ministeri, Consigli Nazionali delle Professioni Tecniche, ANCE, ANCI, Conferenza delle Regioni, ha elaborato la bozza del Nuovo Testo Unico delle Costruzioni”.

Lo stesso Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha costituito un gruppo di lavoro di supporto, i cui membri sono Presidenti e Consiglieri degli Ordini territoriali e due membri del CENSU, figure professionali esperte nel settore e rappresentative dei 106 Ordini territoriali. Analogo gruppo di lavoro è stato costituito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori con Presidenti e Consiglieri degli Ordini territoriali e figure professionali esperte del settore, segnalate dai 105 Ordini territoriali.

Due le finalità con cui sono stati costituiti i gruppi:

  • conoscere la bozza del nuovo Testo unico e divulgarla ai Tecnici;
  • individuare spunti di riflessione volti ad attuare alcune semplificazioni procedurali per Cittadini, Imprese e Pubblica Amministrazione e alcuni approfondimenti da sviluppare come allegati alla bozza Testo unico.

Il documento congiunto per la legge delega

Sempre nell’ottica di una fattiva collaborazione istituzionale, i Consigli Nazionali di ingegneri e architetti hanno formulato un documento congiunto a sostegno della necessità della Legge Delega propedeutica all’approvazione del nuovo Testo unico, nel quale si affrontano cinque questioni fondamentali:

  • definizione delle competenze Stato-Regioni;
  • semplificazioni e razionalizzazioni procedurali;
  • edilizia e attuazione urbanistica;
  • resistenza e stabilità delle costruzioni;
  • sostenibilità e progettazione impiantistica, acustica e ambientale.

Per Francesco Miceli, presidente del CNAPPC “La scelta della legge delega appare la più rispondente a realizzare una riforma che definisca i principi fondamentali che devono guidare l'azione di trasformazione del territorio e dell'ambiente costruito. Immaginiamo possibile un indirizzo innovativo della riforma in grado di coniugare le trasformazioni edilizie con la salvaguardia dell'ambiente e dei valori storici e culturali ampiamente diffusi nel nostro Paese. In questo senso,a partire dal documento predisposto dai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, il mondo professionale intende dare un contributo ​concreto e di merito anche attraverso il lavoro collettivo di approfondimento e di messa a punto del testo effettuato dagli Ordini territoriali ."

Oltre la doppia conformità

Tra le richieste qualificanti di ingegneri e architetti, c’è quella della rimodulazione dell’accertamento di conformità attraverso il superamento della doppia conformità, volte a sbloccare la situazione di stallo per molte amministrazioni.

Secondo Irene Sassetti, Consigliere Tesoriere del CNI, è di particolare importanza superare la doppia conformità e introdurre un’ulteriore fattispecie di accertamento di conformità, condizionata all’esecuzione di opere di modesta entità che portino alla piena conformazione dell’immobile alla disciplina edilizia e urbanistica e a garantire idonee condizioni di sicurezza di parti strutturali dell’immobile.

Continua Anna Buzzacchi, Consigliere del CNAPPC: “Riteniamo che gli obiettivi delineati nella definizione del nuovo testo unico rappresentino interesse pubblico primario per la gestione dei nostri territori e che nell’ottica dell’attualizzazione della normativa delle costruzioni l’interesse all’intervento sull’esistente, nella considerazione dell’intero ciclo del costruito, vanga considerata una priorità”.

L’auspicio finale da entrambe le parti è che le proposte trovino accoglimento nella Legge Delega e siano riportati nel Testo Unico delle Costruzioni, rinnovando la propria disponibilità nell’analisi e valutazione di possibili semplificazioni della bozza del Testo Unico, grazie alle diverse sensibilità ed esperienze dei professionisti operanti nel comparto edilizio in sinergia con gli Enti coinvolti.

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