Sismabonus 110%: occhio all'unità strutturale e al centro storico

L'Agenzia delle Entrate risponde ad un interpello chiarendo alcuni concetti sul sismabonus 110%: l'unità strutturale e l'ubicazione dell'edificio

di Gianluca Oreto - 23/06/2021

Come spesso accade, la differenza la fanno sempre i dettagli. Ed è sui dettagli che spesso casca la normativa edilizia, soprattutto quando insieme a lei si intreccia quella fiscale. Come è cascata (diverse volte in realtà) la normativa che ha messo in piedi nel nostro Paese le detrazioni fiscali del 110% (superbonus) per gli interventi di riduzione del rischio sismico (sismabonus 110%).

Sismabonus 110%: nuovo intervento dell'Agenzia delle Entrate

Farà certamente discutere la risposta dell'Agenzia delle Entrate ad un contribuente nostro lettore che riguarda proprio gli interventi di riduzione del rischio sismico. La rappresentazione dei fatti vede un edificio composto da due unità immobiliari: una A/2 (abitazione) e un C/6 (garage). Questo edificio, ubicato in un centro storico (dettaglio non indifferente), sarà oggetto di un intervento complessivo di miglioramento sismico (cielo-terra).

Ma non solo. Nell'istanza il contribuente fa presente che l'edificio ha due facciate libere e due in aderenza con altri fabbricati. Ciò nonostante, i rilievi tecnici hanno dimostrato che, non essendo presenti alcune connessioni tra le strutture portanti del fabbricato oggetto delle opere e quelle degli edifici attigui, l'edificio coincide con la definizione di unità strutturale prevista dalle norme tecniche per le costruzioni e la sua circolare applicativa.

Il titolo edilizio presentato è una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) di ristrutturazione edilizia da cui si evince che si tratta di un intervento su edificio unifamiliare cielo-terra, strutturalmente indipendente, coincidente con l'unità strutturale, che non necessita di coinvolgimento di altre proprietà. E quindi, non necessita di un progetto unitario. Quindi si chiedono le possibilità di accesso al sismabonus 110% e, nel caso, i limiti di spesa disponibili

Speciale Superbonus

Unità strutturale e centro storico

Sull'unità strutturale ci sono stati diversi interventi della Commissione per il monitoraggio del sismabonus che hanno approfondito il concetto. Per la prima volta, però, si aggiunge un nuovo tassello.

Ma la differenza, come detto all'inizio, la fanno i dettagli e l'Agenzia delle Entrate ne ricorda uno molto grande. Il sismabonus 110% fa riferimento alle norme sul sismabonus ordinario previste all'art. 16, commi da 1-bis a 1-septies, del D.L. n. 63/2013, che a sua volta fa riferimento all'art. 16-bis, comma 1, lettera i) del DPR n. 917/1986 per il quale la detrazione fiscale si applica agli interventi:

"relativi all'adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali, per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione. Gli interventi relativi all'adozione di misure antisismiche e all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari".

Alla fine dell'ultimo periodo, la norma prevede che nel caso di edifici nei centri storici, l'intervento deve essere eseguito sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari. Ed è proprio su questa che si basa la risposta dell'Agenzia delle Entrate che, come avrete intuito, ha chiarito che nel caso in esame il contribuente non potrà fruire del superbonus 110% per gli interventi di riduzione del rischio sismico.

A questo punto la domanda è sempre la stessa: è sbagliata la norma o la sua interpretazione? scrivimi a redazione@lavoripubblici.it o sulla nostra pagina Facebook.

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