Superbonus 110% e altri bonus edilizi: RTP preoccupata dalla stretta sulla cessione del credito

L’approvazione del Decreto Sostegni-ter preoccupa la Rete delle Professioni Tecniche per l’ulteriore stretta sulle opzioni alternative alle detrazioni fiscali in edilizia

di Redazione tecnica - 24/01/2022

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina ed è quello che si pensa sulle nuove mosse del Governo circa le principali detrazioni fiscali in edilizia. La nuova stretta per l’utilizzo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) prevista nel Decreto Sostegni-ter approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 gennaio 2022 preoccupa l’opinione pubblica e il mondo delle professioni e delle imprese.

Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Sismabonus e Bonus facciate: nuova stretta

La bozza di Decreto Legge Sostegni-ter prevede un’importante modifica all’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) a seguito della quale si potrà cedere il credito fiscale maturato una sola volta. Stiamo parlando della seconda delle opzioni alternative. A seguito degli interventi:

  • il contribuente potrà cedere il credito ad un soggetto il quale non potrà ricederlo ulteriormente;
  • le imprese e i professionisti potranno fare lo sconto in fattura al contribuente e poi ricederlo ad un altro soggetto (ed anche in questo caso non si potrà più ricederlo nuovamente).

Una modifica importante che mette la parola fine al mercato delle detrazioni fiscali nato a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Rilancio.

Stretta sulla cessione del credito: la preoccupazione della Rete delle Professioni Tecniche

Una modifica che arriva dopo le misure antifrode del D.L. n. 157/2021 (abrogato) e della Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) e che preoccupa la Rete Professioni Tecniche. “Non è la prima volta - leggiamo in una nota della RPT - che i professionisti tecnici assistono a questi tentativi di limitare o scoraggiare l’utilizzo di strumenti di assoluta efficacia come si sono rivelati il Superbonus 110% e gli altri bonus fiscali. Queste modifiche continue generano incertezza e confusione tra gli operatori del settore e tra i cittadini beneficiari che rischiano di ridurre fortemente l’efficacia dei provvedimenti”.

Stretta sulle opzioni alternative ulteriore ostacolo alla forza degli incentivi

Quelle relative alla limitazione della cessione del credito - continua la RPT - rappresentano un ulteriore ostacolo che toglie forza agli incentivi. Comprendiamo perfettamente l’esigenza del Governo di evitare frodi e speculazioni. Tuttavia, riteniamo che gli strumenti informatici e l’utilizzo delle banche dati e delle informazioni a disposizione, in tempo reale, dell’Agenzia delle Entrate siano perfettamente in grado di poter verificare tempestivamente tutti i possibili passaggi successivi delle cessioni, anche tra società controllate, evitando così che si commettano abusi, costituendo anche un forte deterrente”.

La RPT sottolinea come strumenti informativi e banche dati utilizzate consentirebbero una verifica tempestiva sulla veridicità delle cessioni del credito. “È senz’altro possibile incrociare questi dati con quelli relativi ai soggetti cedenti o cessionari dei crediti, che in caso di truffe sono società di recentissima costituzione, con capitali irrisori, senza bilanci depositati e senza dipendenti”.

Potenziare i controlli, non le misure

In sostanza, basterebbe potenziare i controlli, senza aumentare i carichi burocratici, ma semplicemente incrociando i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate, della Camera di Commercio, degli elenchi degli Ordini e associazioni di categoria, dell’Anac e così via, in modo da poter immediatamente attenzionare, con opportuni alert, i casi ad alto rischio”.

Per questo motivo, la RPT ha chiesto al Governo un passo indietro su questo punto, lasciando le possibilità attuali di cessione del credito. E di potenziare i controlli utilizzando tutte le possibilità oggi consentite, perché è sacrosanto che si puniscano i colpevoli degli abusi, ma non certamente i tanti operatori economici, imprese, cittadini, professionisti, amministratori di condominio che si stanno impegnando seriamente e correttamente per migliorare la qualità e la sicurezza delle nostre costruzioni.

Diciamo la verità - conclude la RPT - gli incentivi fiscali come il Superbonus 110% si stanno rivelando il principale volano della forte crescita del Pil cui stiamo assistendo. Limitarli e ostacolarli avrà come unico effetto quello di minare seriamente il rilancio economico del Paese. Continuare a ritenere che la lotta ai comportamenti distorsivi debba essere fatta attraverso l’incremento delle norme e della annesse procedure burocratiche, con conseguente limitazione delle potenzialità delle leggi, anziché attraverso semplificazioni e controlli adeguati, non è proprio di un Paese che vuole vincere la sfida dell’innovazione dello Stato”.

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