Superbonus 110%: alla Camera chiesta una proroga diffusa al 2024

Considerate le difficoltà operative e i ritardi accumulati in Commissione alla Camera è stata richiesta una proroga diffusa al 2024 per gli interventi di superbonus 110%

di Redazione tecnica - 25/02/2022

12 correttivi in 21 mesi, 4 decreti attuativi di 3 Ministeri differenti, ma soprattutto le modifiche apportate dal Decreto Legge n. 4/2022 (Sostegni-ter) che hanno limitato il meccanismo della cessione del credito, il ritardo accumulato nella pubblicazione del Decreto del MiTE per l'asseverazione di congruità e le diverse pause di aggiornamento della piattaforma dell'Agenzia delle Entrate, potrebbero essere un buon motivo per decidere di rivedere l'orizzonte temporale per la fruizione delle detrazioni fiscali del 110%.

Superbonus 110%: l'attuale orizzonte temporale

A seguito della Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022), infatti, i principali beneficiari del bonus 110% hanno visto prorogare la data ultima per il sostenimento delle spese. In particolare:

  • per i condomini e gli edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i. posseduti da unico proprietario si potrà arrivare al 2023 con l'aliquota del 110%, che nel 2024 diminuirà al 70% e nel 2025 al 65%;
  • per le persone fisiche (e quindi gli edifici unifamiliari anche conosciuti come "villette") la scadenza rimane sempre al 30 giugno 2022 ma se entro questa data viene completato il 30% dell'intervento complessivo, sarà possibile arrivare al 31 dicembre 2022.

Superbonus 110%: le problematiche operative

Soprattutto quest'ultima scadenza sta destando non poche preoccupazioni, alimentate a cause dell'assenza di manodopera specializzata disponibile (oltre che affidabile), il rincaro e i tempi di consegna di molte materie prime e il ritardo nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto MiTE per l'asseverazione di congruità.

Quest'ultimo decreto, infatti, incrementerà del 20% le attuali soglie per asseverare la congruità delle spese sostenute per talune tipologie di beni. Ma queste nuove soglie potranno essere utilizzate a partire dalle CILAS o titoli presentati il giorno dopo l'entrata in vigore del Decreto stesso (30 giorni dalla Gazzetta Ufficiale). Il Decreto sarebbe dovuto approdare in Gazzetta il 9 febbraio scorso ma ha ricevuto la firma del Ministro Cingolani solo il 14 febbraio e ancora tarda ad essere pubblicato.

La conseguenza è che in molti attendono questa pubblicazione per poter accedere a condizioni più favorevoli.

L'interrogazione in Commissione

Premesse tutte queste reali difficoltà che stanno mettendo in crisi l'avvio di molti possibili interventi, è stata presentata in Commissione alla Camera dei Deputati da Alessio Villarosa un'interrogazione parlamentare indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dello sviluppo economico.

Un'interrogazione che evidenzia lo studio realizzato dalla Luiss Business School e OpenEconomics, da cui si evince una stima preliminare molto importante sugli effetti del superbonus:

  • un incremento delle spese edilizie di 8,75 miliardi di euro;
  • un incremento del valore aggiunto complessivo del Paese di 16,64 miliardi nel periodo di attuazione del provvedimento (ai quali si potrebbero aggiungere 1,91 miliardi nell'economia sommersa);
  • un ulteriore incremento di 13,71 miliardi negli 8 anni successivi (oltre a 1,35 miliardi nell'economia sommersa) come risultato dei benefici prodotti dai progetti realizzati, che presenterebbero un rendimento significativo.

Ed inoltre che «nel decennio, l'impatto netto attualizzato del provvedimento sul disavanzo pubblico sarebbe negativo per 811 milioni di euro, come risultato di un'espansione del gettito di 3,94 miliardi nel periodo di vigenza delle detrazioni, grazie alle maggiori entrate generate dalla crescita del valore aggiunto, seguita da una contrazione netta di 4,75 miliardi negli 8 anni successivi, dovuta a un maggiore gettito di 3,58, da un lato, e una riduzione di entrate per effetto delle detrazioni fiscali di 8,33, dall'altro».

Considerati gli effetti positivi e al contempo tutte le difficoltà, il deputato Villarosa ha chiesto se si intendano adottare, con adeguata tempestività, iniziative normative per estendere il cosiddetto Superbonus al 2023 per tutte le tipologie di interventi, o per aumentare la platea e recuperare alcuni ritardi accumulati dai vari enti pubblici, anche per il 2024.

Si attende risposta.

© Riproduzione riservata