Superbonus 110% e cessione del credito, l'allarme di ANCE

In un'intervista al Sole24Ore, la neo presidente Federica Brancaccio propone al Governo la realizzazione di una exit strategy

di Redazione tecnica - 15/06/2022

Il mandato della neopresidente di ANCE Federica Brancaccio inizia con una richiesta forte e decisa al Governo sull’emergenza Superbonus 110% e blocco della cessione dei crediti. In un’intervista rilasciata al Sole24Ore, la presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili sottolinea la drammaticità di una situazione che ancora non ha trovato una soluzione, nonostante le misure del Decreto n. 50/2022 (cd. “Decreto Aiuti”).

Emergenza Superbonus, le richieste di ANCE

La proposta è quindi la convocazione di un tavolo con il Governo, per mettere a punto una exit strategyda questa situazione che cambia regole ogni settimana e mette le imprese con le spalle al muro”. Questi i punti fermi:

  • rimodulazione sostenibile dei bonus;
  • conferma dell'obbligo di qualificazione per le imprese;
  • politica industriale di medio e lungo periodo per il settore delle costruzioni con una strategia forte per il risparmio energetico sul patrimonio immobiliare in linea con le raccomandazioni Ue;
  • legge sulla rigenerazione urbana che superi gli standard del 1968 e consenta ai privati di intervenire nelle città;
  • normativa semplificata sui vincoli ambientali e culturali per rendere possibili gli interventi sulle rinnovabili con tempi sostenibili.

Se da una parte si riconosce lo sforzo del Governo verso il caro materiali e il caro energia, dall’altra quello che preoccupa di più è il blocco del Superbonus e dei bonus edilizi, considerando l’enorme costo sociale che i continui cambi normativi comportano.

Brancaccio (ANCE): necessarie soluzioni strutturali

Da questo punto di vista, secondo Brancaccio è necessario trovare velocemente delle soluzioni strutturali, che aiutino le imprese che hanno investito e che rischiano enormi contenziosi con i committenti, soprattutto con quelli che avevano investito sul Superbonus proprio perché la misura permette l’accesso a interventi sostanziosi pur non avendo a disposizione grandi somme. Non solo: secondo la presidente, perdere il Superbonus 110% significa rinunciare alla consapevolezza che i cittadini stanno acquisendo sull’importanza della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano.

Senza dimenticare i lavoratori: come spiega Brancaccio, il comparto edilizia è stato trainante per la ripresa dell’economia dopo la pandemia e in questo momento, a causa del blocco dei crediti, il settore rischia un vero e proprio terremoto sociale, con la perdita dei posti creati con questa ripresa.

Infine, un riferimento importante alla qualificazione delle imprese: per quanto ad alcune associazioni non piaccia, per ANCE rappresenta l'unica strada possibile per operare una reale distinzione tra le aziende sulla loro serietà, sulle attrezzature a disposizione, sulle competenze e soprattutto sull'attenzione alla sicurezza sul lavoro.

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