Superbonus 110% e costruzioni: il report dell'European Construction Sector Observatory

Valutazione positiva dell'Osservatorio della Commissione Europea sull'incentivo fiscale, con una certezza: si può fare ancora di più

di Redazione tecnica - 04/03/2022

L'European Construction Sector Observatory, organo della Commissione Europea che fornisce valutazioni comparative sul settore delle costruzioni nei paesi UE, ha dato un ottimo punteggio al Superbonus 110%, attribuendo all'agevolazione fiscale 4 punti su 5.

Superbonus 110%, tra opportunità e criticità: lo studio dell'European Construction Sector Observatory

Come evidenziato nel documento, l’incentivo si sta rivelando una misura di successo, con una domanda crescente e costante: il Superbonus sta dando uno straordinario supporto al settore delle costruzioni. Il  110% è un'opportunità ma anche una "condanna": a causa della spesa notevole sostenuta dallo Stato, non è previsto un orizzonte temporale particolarmente ampio.

Lo studio specifica che a fine novembre 2021, erano state presentate quasi 70.000 domande, per investimenti pari a quasi 12 miliardi di euro e un costo totale per lo Stato Italiano di 13,1 miliardi di euro (cioè il 110% del costo di investimento).

Dal lancio della misura, quasi tre quarti (71%) del budget complessivo è già stato assegnato.

Superbonus, le proposte degli stakeholders

Nonostante il successo, tuttavia, sono state evidenziate alcune criticità che presentano margini di miglioramento. In particolare, guardando al futuro, sono cinque le raccomandazioni suggerite per contribuire a migliorare la portata e l'impatto del Superbonus 110%:

1. Tempi di attuazione

I termini di attuazione degli incentivi dovrebbero essere estesi, per dare tempo sufficiente a chi usfuruisce delle agevolazioni di completare gli interventi approvati e ricevere i rimborsi. La complessità dei lavori può essere limitata a causa del tempo a disposizione per completare un progetto. Ampliare l’orizzonte temporale consentirebbe a limitare il rischio di pagare un lavoro che non può essere portato a termine. Da questo punto di vista, le proroghe previste dal governo muovono in questa direzione.

2. Campo di applicazione degli incentivi

Il Superbonus dovrebbe essere esteso a una gamma più ampia tipologie edilizie, piuttosto che limitare l'incentivo a categorie specifiche. Ad esempio, si potrebbero includere gli hotel, generando nuovi flussi di entrate e vantaggi per le imprese

3. Semplificazione comunicazioni e procedure

Lo schema del Superbonus dovrebbe essere ulteriormente semplificato per renderlo più facile a beneficio di privati e piccole imprese. In questo senso, il Decreto Semplificazioni ne è un esempio concreto. na mossa in quella direzione.

4. Costi di progettazione

Bisognerebbe prendere in considerazione di includere tra gli incentivi anche i costi preliminari, come quelli di fattibilità e progettazionei: la misura potrebbe essere utile a garantire che le valutazioni sono fatte da aziende efficienti e affidabili.

5. Revisione requisiti di accesso

Alcuni requisiti, in particolare quelli relativi all’efficienza energetica, dovrebbero essere rivisti ed eventualmente modificati. C’è chi non considera l’attuale salto di 2 classi energetiche come una misura efficace, mentre un approccio migliore potrebbe essere quella orientata alla riduzione del fabbisogno energetico.

Le opportunità da cogliere

Complessivamente, il Superbonus è stato valutato quindi con 4 punti su 5: il punteggio si basa sull'alto volume di domande presentate e approvate (e che tra l’altro continuano ad aumentare) e sull’assegnazione già avvenuta del budget (71% delle risorse complessive).

Per ottenere una valutazione a 5 stelle, l’incentivo dovrebbe tenere conto delle indicazioni fornite dagli stakeholders. Sicuramente sarebbe importante soffermarsi sulla spesa e sulla sostenibilità delle misure, in modo da assicurare che il rapporto tra costi/benefici sia positivo per il contribuente italiano.

Infine, sebbene il meccanismo del Superbonus potrebbe non essere adatto ad altre nazioni, il concetto di base di sgravio fiscale è già applicato nell'Unione Europea. Il quadro potrebbe quindi essere trasposto in un’altra nazione UE, adattando aliquota e budget a disposizione al contesto di riferimento.

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