Superbonus 110% e frodi fiscali: i numeri che tutti devono conoscere

Ecco i numeri relativi all’utilizzo delle detrazioni fiscali e alle frodi stanate dall’Agenzia delle Entrate

di Gianluca Oreto - 12/02/2022

Giù la maschera sul superbonus 110%. “Alcuni di quelli che più tuonano oggi sul Superbonus, che dicono che queste frodi non contano, che bisogna andare avanti lo stesso, beh alcuni sono gli stessi che hanno scritto questa legge e hanno permesso di fare i lavori senza controlli. Se il Superbonus oggi rallenta è per i sequestri deliberati dalla magistratura per questioni fraudolente per 2,3 miliardi. Ma naturalmente le somme oggetto di indagine sono molto, molto più alte”.

Le dichiarazioni del Premier sul Superbonus 110%

Ad affermarlo è il Premier Mario Draghi durante la conferenza stampa per la riforma del Csm, in cui non ha nascosto un punto di vista, conosciuto sin dal suo insediamento al Governo quando parlando di superbonus 110% lasciò sottintendere che si trattava di una forma di indebitamento negativa.

Ma, in effetti, cosa non ha funzionato da maggio 2020 ad oggi? quali sono le misure che hanno davvero generato le tanto discusse frodi fiscali individuate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza? Me lo sono chiesto ieri commentando le parole del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell'audizione al Senato sul disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-Ter).

I numeri dell’Agenzia delle Entrate

Durante l’audizione il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha illustrato alcuni dati:

  • 4.787.653 comunicazioni di cessione o sconto in fattura;
  • 38,4 miliardi di euro di detrazioni cedute;
  • 4,4 miliardi di euro di crediti inesistenti.

Dati a cui è seguita la memoria in cui entrando nel dettaglio si è compresa la suddivisione delle detrazioni per singola misura fiscale:

Comunicazioni sconto in fattura e cessione del credito al 31/12/2021
Misura fiscale Rif. Normativo
Importo
Comunicazioni
Superbonus art. 119 del D.L. n. 34/2020
13.391.416.571
1.339.195
Bonus facciate art. 1, commi da 219 a 224 della legge n. 160/2019
13.623.142.699
1.436.490
Ecobonus art. 14 del D.L. n. 63/2013
5.458.928.626
1.052.913
Bonus ristrutturazione art. 16 del D.L. n. 63/2013
4.974.423.098
932.778
Sismabonus art. 16-bis, comma 1, lettera i) del TUIR
967.129.662
24.896
Colonnine di ricarica art. 16-ter del D.L. n. 63/2013
1.184.051
1.381
Totale
38.416.224.707
4.787.653

Ma soprattutto i dati relativi alle percentuali di frodi, anche queste suddivise per singola detrazione:

La classifica delle frodi fiscali
Misura fiscale
Importo
Bonus facciate
46%
Ecobonus
34%
Bonus affitti
9%
Sismabonus
8%
Superbonus
3%

Le frodi fiscali e il 12 novembre 2021

È facilmente comprensibile che la misura fiscale più soggetta a frodi fiscali è proprio quella che fino al 12 novembre 2021 non prevedeva alcun controllo: il bonus facciate. Una detrazione “nobile” perché finalizzata al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti (inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna) ubicati in zona A (centri storici) o B (parti già urbanizzate, anche se edificate in parte).

Una detrazione con almeno due peccati originali:

  • l’assenza di limiti di spesa;
  • l’assenza di riferimenti tariffari e congruità delle spese.

Peccati che, uniti al meccanismo di cessione del credito infinita, ha generato la maggior parte delle frodi fiscali.

E allora di cosa stiamo parlando? Dal 12 novembre 2021, con molto ritardo (ma meglio tardi che mai), il meccanismo di cessione del credito può contare su un sistema di controllo che difficilmente consentirà numeri come quelli evidenziati dall’Agenzia delle Entrate.

Prima è arrivato il Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto Antifrode) che ha stretto i controlli già previsti per il superbonus 110% estendendoli a tutti i bonus edilizi che utilizzano il meccanismo di cessione del credito. Una previsione che consentirà maggiore controllo soprattutto sul bonus che più di tutti ha generato la maggior parte di frodi fiscali che, tra le altre cose, è diventato meno “appetibile” perché l’aliquota è scesa dal 90% al 60%.

Il Sostegni-ter e la cessione del credito

A seguito di queste modifiche riprese ed affinate all’interno della Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) è fuori dubbio che il sistema sia stato regolamentato e che occorreva attendere almeno un trimestre per verificarne i risultati.

Il Governo, mosso quasi dalla voglia di bloccare il sistema delle detrazioni fiscali, ha operato la peggiore delle modifiche al Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio): la limitazione al meccanismo di cessione del credito ovvero il motore che ha sorretto tutti i bonus edilizi nel biennio 2020-2021.

A questo punto, dati alla mano, sembrerebbe che il Governo voglia nuovamente intervenire con dei correttivi che dovrebbero trovare posto in un emendamento a cui sta lavorando unitamente al Parlamento. Le prospettive, però, non sono rassicuranti. Anche perché il Premier è stato chiaro “Non è che l’edilizia senza Superbonus non va avanti o non funziona. Si è giovata di questo strumento ma non bisogna pensare che senza non andrebbe avanti”.

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