Superbonus 110%: illegittimo il diniego di accesso agli atti

Una PA non può opporre il silenzio diniego quando esiste un interesse soggettivo e oggettivo a visionare dei documenti, a maggior ragione se finalizzati alla richiesta di un beneficio fiscale

di Redazione tecnica - 12/01/2022

Superbonus 110% e accesso ad atti amministrativi: quando c'è un interesse legittimo alla richiesta di documenti, come ad esempio titoli edilizi, la Pubblica Amministrazione deve fornirli con tempestività, soprattutto quando ricorrono esigenze indifferibili e legate a scadenze, come ad esempio l'utilizzo del Superbonus 110%.

Titoli edilizi e Superbonus: la PA deve permettere l'accesso a documenti

In proposito è intervenuto il TAR Lazio, sez. II Bis, con la sentenza n. 8968/2021, inerente il ricorso contro il silenzio diniego di un’Amministrazione comunale, formatosi a seguito dell'istanza di accesso alla documentazione attestante il rilascio di una licenza edilizia/concessione relativa a un intervento di demolizione e ricostruzione effettuato su un immobile.

Nello specifico, la parte ricorrente ha premesso di aver fatto presente, già nella stessa istanza di accesso, di essere proprietaria dell’immobile adiacente a quello su cui era stato effettuato tale intervento e di essere intenzionata a eseguire nella propria abitazione i lavori di cui all’art. 119, commi 1 e 1 bis, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla Legge 17.07.2020, n. 77 (cosiddetto “Superbonus 110%). L'accesso ai benefici fiscali era appunto subordinato alla presentazione della documentazione richiesta.

Accesso ad atti edilizi: la sentenza del TAR

II giudice amministrativo ha accolto il ricorso, facendo presente che nel caso in esame:

  • considerando la contiguità tra le due unità immobiliari, emergono sia la legittimazione che l’interesse all’accesso alla documentazione richiesta;
  • l'amministrazione deve consentire l'accesso se il documento contiene notizie e dati che attengono alla situazione giuridica tutelata (ad esempio, la fondano, la integrano, la rafforzano o semplicemente la citano) o con essa interferiscono in quanto la ledono, oppure ne diminuiscono gli effetti.

Non solo, dall'analisi del caso si ravvisa la sussistenza di un interesse:

  • diretto, cioè a dire correlato alla sfera individuale e personale del soggetto richiedente;
  • concreto, e quindi, specificamente finalizzato, in prospettiva conoscitiva, alla acquisizione di dati ed informazioni rilevanti per l’ammissione ad un beneficio;
  • attuale, cioè non meramente prospettico od eventuale;
  • strumentale, sia sul piano soggettivo, che sul piano oggettivo, per la specifica connessione con i documenti materialmente idonei a veicolare le informazioni;

Inoltre, considerata la natura temporanea dei benefici fiscali di cui la ricorrente desidera usufruire, la sua richiesta di accesso è anche caratterizzata da urgenza.

Per tutte queste ragioni, la sentenza ha annullato il silenzio diniego, con conseguente obbligo per l’Amministrazione di fare accedere la ricorrente agli atti entro trenta giorni dalla comunicazione o, se anteriore, dalla notifica della sentenza, previa comunicazione al proprietario dell'altro immobile e subordinatamente alla valutazione dei motivi ostativi che dovessero eventualmente essere rappresentati da quest'ultimo.

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