Superbonus 110%, il settore costruzioni dice basta alle strumentalizzazioni

Lettera aperta di Federcepicostruzioni a segretari di partito e parlamentari: “Si ascolti la Commissione europea, la detrazione strutturale va messa al centro dell’agenda politica”

di Redazione tecnica - 24/07/2022

Superbonus sì o Superbonus no. Superbonus male assoluto, Superbonus 110% panacea per il settore delle costruzioni. Sembra uno scontro infinito, quello tra sostenitori e detrattori dell’agevolazione fiscale ma, secondo Federcepicostruzioni c’è una certezza: che la UE  sostiene fermamente gli interventi di riqualificazione sismica e di efficientamento energetico per favorire la transizione ecologica, motivo per cui il Superbonus andrebbe messo al centro dell’agenda politica per diventare una misura strutturale.

Superbonus 110%: stop alle strumentalizzazioni, sì a una riforma strutturale

Sono questi i contenuti alla base della lettera aperta che l'associazione indirizza a segretari di partito, deputati, senatori richiamando le recenti analisi sull’impatto del Superbonus 110% sull'economia e sulla società, auspicando a un dibattitro provo di strumentalizzazioni.

Secndo il presidente della Federazione, Antonio Lombardi “è importante che questa detrazione, che ancora qualcuno confonde con finanziamenti o incentivi parlando incomprensibilmente di coperture o buchi di bilancio –sia rimessa al centro dell’agenda politica con serietà e rigore affinché si possa finalmente valutare come rendere strutturale questa misura. Lo ha auspicato e chiesto anche la Commissione europea: la riqualificazione sismica e l’efficientamento energetico sono interventi primari per la transizione ecologica ed il risparmio energetico”.

Nella lettera si esprime anche "profonda preoccupazione dell’intero comparto delle costruzioni in merito ad una misura che ha rappresentato, ed ancora sta rappresentando, un fondamentale strumento di rilancio del comparto e dell’economia tutta, e che sta producendo ulteriori benefici legati al risparmio energetico, alla sicurezza, al recupero ed alla riqualificazione dei quartieri”.

Il Superbonus è una detrazione, non un finanziamento

Spiega Leonardi che il Superbonus 110% non rappresenta un finanziamento o un "rimborso spese", ma una mera detrazione alla quale non corrisponde alcuna “uscita” che necessita di coperture ad hoc in bilancio tramite l’apposizione di risorse.

Parlare di “esaurimento dei fondi” – continua ancora il presidente Lombardi - è una palese forzatura: se fosse vero, il problema andrebbe riproposto anche per tutte le altre detrazioni vigenti che pure – secondo questa logica – potrebbero essere a rischio “copertura”: le detrazioni per le spese sanitarie, per le spese scolastiche, per l'affitto dei fuori sede, per le detrazioni per i mutui o ancora per le detrazioni sulle ristrutturazioni e sull'ecobonus con le aliquote ordinarie. Invece, stranamente, solo per le detrazioni del Superbonus110%, si parla strumentalmente ed artificiosamente di “mancanza di fondi” e necessità di “coperture”. Secondo Lombardi si tratta di una rappresentazione distorta che ha condizionato ed ancora condiziona pesantemente l’appeal dello strumento.

E ribadisce la propria proposta: “Occorre un’analisi politica seria, obiettiva, realistica, analitica, approfondita. Il Superbonus sta impattando in maniera estremamente positiva sul Pil: è evidente che questo sta producendo crescita, sviluppo, ricchezza. Un circolo virtuoso che andrebbe analizzato nel suo complesso, per poter davvero valutare se, e quanto, il Superbonus impatta sui bilanci dello Stato e sulla finanza pubblica”.

Alle affermazioni associa i dati del CRESME e dell’Istituto Nomisma, che hanno acclarato la positività dell'impatto sociale e ambientale del Superbonus 110%. In particolare si ricorda che:

  • i 38,7 miliardi di euro fino ad oggi ammessi in detrazione hanno già generato sull'economia nazionale un valore economico complessivo pari a oltre il triplo (124,8 miliardi): 56,1 miliardi di effetto diretto, 25,3 miliardi di effetto indiretto e 43,4 di effetto indotto;
  • la riqualificazione energetica degli edifici determinerà una riduzione del consumo di CO2 pari a 979 mila tonnellate annue, con un risparmio medio in bolletta di 500 euro;
  • i lavori eseguiti contribuiranno inoltre alla produzione di energia rinnovabile con un incremento di energia prodotta da fotovoltaico/pannelli solari installati di quasi il 50%;
  • 634 mila nuovi occupati in totale nel settore costruzioni, di cui 410 mila nel settore e 224 mila nell’indotto
  • 483 mila famiglie con reddito medio basso hanno potuto effettuare lavori di riqualificazione energetica alla propria abitazione, a costo zero.

Conclude Lombardi: “questa diffusa diffidenza verso il Superbonus si è purtroppo tradotta sin qui in misure incomprensibili, estremamente penalizzanti. Il blocco della cessione del credito (5,4 mld di euro), sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di tante imprese e professionisti, che rischiano il fallimento per aver creduto nello Stato italiano e confidato in una normativa cambiata “in corso d’opera. Auspichiamo vivamente che il Parlamento possa recepire le indicazioni della Commissione europea e, lungi dal modificare ancora o addirittura non prorogare questo strumento – lo stabilizzi e lo renda strutturale. Ne trarrebbe enorme beneficio non solo il comparto dell’edilizia, ma tutto il sistema Paese, come dimostrano i dati ad oggi, rilevati ed approfonditi da una pluralità di studi”.

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