Superbonus, continuano le polemiche sul Decreto Antifrode

L'Ordine degli Architetti di Milano chiede al governo che le pratiche già avviate nell’anno 2021 possano rispettare le stesse condizioni e che le proroghe siano scadenzate tenendo conto del mercato

di Redazione tecnica - 29/11/2021

Decreto Anti frode e Superbonus 110%: il D.L. n. 157/2021 continua a far parlare di sé tra gli addetti ai lavori, e questa volta è l’Ordine degli Architetti di Milano (OAMI) a lanciare il grido di allarme contro quello che viene definito come un intervento a “gamba tesa” sul Superbonus e sugli altri bonus edilizi.

Decreto Antifrode e Superbonus: il parere di OAMI

Ricordiamo che il Decreto Anti frode:

  • all'art. 1 introduce il visto di conformità per tutti i bonus fiscali edilizi diversi dal Superbonus e nel caso in cui il Superbonus 110% sia utilizzato direttamente in detrazione dal beneficiario (tranne che nei casi in cui la dichiarazione è presentata attraverso la precompilata o tramite il sostituto d’imposta);
  • richiede l'asseverazione della congruità delle spese sostenute da parte di un tecnico

Il Decreto è nato per far fronte all’emergenza sorta quando si è scoperchiato il vaso di Pandora: oltre 800 milioni di euro di crediti fittizi prodotti, una cifra enorme, pari quasi al 30% dei crediti ceduti e che ha costretto Governo e Fisco a correre velocemente ai ripari. Come sempre velocità non significa però efficienza: OAMI sottolinea come non si sia pensato alle conseguenze pratiche per chi esercita la professione, e, al pari di altre associazioni del settore, lamenta lo scarso spessore dato al ruolo dei professionisti, interpellati sempre troppo poco nella redazione di normative che poi di fatto vengono applicate dai tecnici.­­

Le questioni aperte secondo l'ordine degli Architetti di Milano

OAMI mette in evidenza come le nuove disposizioni riguardano anche lavori già avviati e in corso di esecuzione, su cui vanno effettuati nuovi adempimenti, a cui corrispondono nuovi costi da addebitare. Come comportarsi, considerando che vanno rivisti gli accordi contrattuali tra professionisti e committenti?

Tre i dubbi sollevati da OAMI:

  • Modifica degli incentivi=spese più alte
  • Modalità dei meccanismi di ispezione sui progetti già assicurati
  • Incertezza sulle caratteristiche delle proroghe inserite nella Legge di Bilancio 2022.

Con il primo punto, l’Ordine degli Architetti di Milano fa presente che il Superbonus 110% è spesso accompagnato da altre tipologie di detrazione, come il 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia o il 90% per il Bonus Facciate: il blocco o la modifica su questi incentivi implicherà un aggravio di costi per i clienti, con conseguenti discussioni tra professionisti e beneficiari. Da qui potrebbe derivarne anche il blocco di molti progetti deliberati senza cantiere avviato, oppure la necessità, ad esempio in caso di interventi in condominio, di dovere deliberare nuove spese, allungando i tempi di tutto.

Rispetto ai meccanismi di ispezione previsti sui progetti già assicurati, secondo l’Ordine, “in una logica di trasparenza, si ritiene opportuno che il professionista sia informato sui parametri energetici ed economici che saranno oggetto di controlloi”.

Infine, attenzione sulle proroghe che saranno definitivamente stabilite a fine dicembre con l’approvazione della legge di Bilancio 2022. A tal proposito, proprio il Presidente di OAMI, Federico Aldini ha precisato che “Questo ulteriore aggravio al carico di lavoro e le continue revisioni, seppur doverose, stanno di fatto penalizzando i professionisti che, con sollecitudine, stanno lavorando nell’ambito delle detrazioni fiscali. Professionisti lasciati soli a fronteggiare molteplici problemi e a dover rispondere di ritardi causati dalle continue revisioni al beneficiario, compreso l’incremento dei costi non previsti".

Per tutte queste ragioni, l’OAMI auspica che:

  • le pratiche avviate nel 2021 possano continuare alle stesse condizioni previste prima dell’entrata in vigore del Decreto;
  • le proroghe sulle detrazioni sficali legate ai bonus edilizi tengano conto delle tempistiche di mercato, che sicuramente hanno tempi più dilatati di quelli previsti dal Governo;
  • si apra un canale di comunicazione tra Governo e Rete delle professioni tecniche, in modo che il dialogo tra chi fa le norme e chi le applica sia maggiormente funzionale alle logiche del settore dell’edilizia.
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