Tassi, PNRR, Superbonus, Energia: che succederà alla crescita italiana?

Il rapporto di previsione del Centro Studi di Confindustria fa il punto sulla crescita italiana, fortemente influenzata dagli effetti del Superbonus

di Redazione tecnica - 18/04/2024

L’impatto sul PIL del Superbonus

Oltre all’effetto diretto che gli investimenti in costruzioni residenziali esercitano su specifici settori produttivi, l’espansione di questa componente del PIL negli ultimi anni può aver impattato sull’economia anche attraverso altri due canali indiretti:

  1. l’espansione degli investimenti in abitazioni crea nuovi occupati nel settore delle costruzioni e quindi maggiori redditi da lavoro che a loro volta alimentano i consumi e, quindi, incidono sulla crescita del PIL;
  2. il maggiore fatturato delle imprese edilizie e i redditi dei nuovi occupati nel settore contribuiscono all’aumento del gettito fiscale e contributivo, e ciò può compensare almeno in parte i costi connessi all’incentivo.

A seguito di una simulazione condotta sulla base dei dati Enea, secondo Confindustria negli anni 2021-2024, in termini di scostamenti percentuali (cumulati) rispetto allo scenario effettivamente realizzato (e previsto nel 2024), la crescita di PIL attribuibile agli investimenti e ai crediti d’imposta riferiti al Superbonus è pari a 2,4 punti percentuali.

La componente del PIL che è stimata aumentare di più sono ovviamente gli investimenti: +13,0 punti percentuali, che diventano 25,4 punti se si considerano solo gli investimenti in costruzioni per abitazioni. Il rapporto debito/PIL risulterebbe migliore di 3,7 punti.

Accanto a questi impatti macroeconomici, gli investimenti in abitazioni possono aver contribuito al calo dei consumi di energia registrato negli ultimi anni da parte delle famiglie italiane (circa -11% complessivo nel 2022-2023, stime ENEA), grazie all’aumento di efficienza energetica ottenuto nelle abitazioni stesse. Il calo dei consumi energetici, comunque, è attribuibile anche ad altri fattori: le temperature più favorevoli, abitudini di consumo più attente ai temi ambientali, maggiori viaggi e attività fuori casa dopo la pandemia.

In allegato il report completo di Confindustria.

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