Trasformare cantina in abitazione: ci vuole il permesso di costruire

Una nuova sentenza del TAR ribadisce che il passaggio di categoria urbanistica implica la richiesta del titolo edilizio

di Redazione tecnica - 08/09/2022

Il cambio di destinazione d’uso che comporta il passaggio di categoria urbanistica è un intervento soggetto alla richiesta di permesso di costruire. Diversamente, qualunque opera che trasformi di fatto la destinazione d’uso di un immobile, è abusiva.

Cambio di destinazione d'uso e categoria urbanistica: la sentenza del TAR

Su questi presupposti il TAR Sardegna, con la sentenza n. 510/2022, ha confermato l’abusività di un intervento di trasformazione di una cantina in abitazione, eseguito senza permesso di costruire.

La vicenda riguarda più in generale l’ordine di demolizione di un complesso residenziale, per il quale sono stati emessi differenti provvedimenti amministrativi, tra cui quelli riferiti proprio al cambio di destinazione d’uso, da “locale di sgombero e cantina” a “residenza”, di un piano seminterrato.

Come ricorda il giudice amministrativo, secondo l’orientamento consolidato in giurisprudenza, il mutamento di destinazione d’uso da cantina a civile abitazione, comportando il passaggio da una categoria urbanistica ad un’altra (da non residenziale a residenziale) rientra tra gli interventi edilizi per i quali è necessario il rilascio del permesso di costruire.

Cambio di destinazione d'uso e permesso di costruire

Nello specifico, il mutamento della destinazione d’uso tra categorie funzionali ontologicamente diverse, ove comportante, come nel caso in esame, un aggravio del carico urbanistico, anche se realizzato senza opere edilizie, necessita del permesso di costruire ex art. 10, comma 1, lett. c), del D.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), ed è perciò suscettibile di misure ripristinatorie per l’esigenza collettiva di consentire all’ente locale di gestire in modo ordinato, equo e proporzionato i carichi urbanistici complessivamente considerati.

Per altro, sottolinea il TAR, la destinazione d’uso di un’immobile è quella consacrata nel titolo edilizio rilasciato per la sua realizzazione (in questo caso “locale di sgombero e cantina”) e non quella a cui lo stesso è adibito in via di fatto dal proprietario.

L'accertamento della categoria urbanistica da parte dell'Amministrazione

L’accertamento da parte dell’Amministrazione del mutamento di destinazione d’uso per difformità rispetto al titolo abilitativo va effettuato sulla base dell’individuazione di elementi univocamente significativi, propri del diverso uso cui l’immobile è destinato e non coerenti con la sua originaria destinazione.

In questo caso, ferma restando la libertà del proprietario di rifinire con i materiali ritenuti più appropriati anche i locali accessori, l’amministrazione ha dedotto la modifica dell’uso dell’immobile da cantina a residenza rilevando che sono state realizzate rifiniture che, sommandosi ad ulteriori elementi - costituiti in questo caso dalla presenza di 2 bagni e di arredi tipici di un’abitazione – hanno provato la avvenuta trasformazione dell’uso da cantina ad abitazione.

Il ricorso è stato quindi respinto, confermando la legittimità dell’ordine di demolizione per mancanza di permesso di costruire, a fronte di un cambio di destinazione d’uso comportante il mutamento di categoria urbanistica.

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