DALLA CONFERENZA STATO-REGIONI BOCCIATURA CON RISERVA

Tanto rumore per nulla, sembrerebbe il titolo di una commedia teatrale di William Shakespeare, mentre è la normale prassi di un Paese perennemente in crisi. ...

26/03/2009
Tanto rumore per nulla, sembrerebbe il titolo di una commedia teatrale di William Shakespeare, mentre è la normale prassi di un Paese perennemente in crisi. Il piano casa, tanto discusso, contestato e invocato, non ci sarà o, quantomeno, non verrà discusso nel Consiglio dei Ministri di domani. Questo è quanto emerso dalla Conferenza Stato-Regioni riunitasi ieri in seduta straordinaria per avviare un confronto con le Autonomie in merito ad iniziative legislative finalizzate ad un rilancio dell’attività edilizia e del tessuto urbanistico.

Dopo il faccia a faccia tra Governo e Governatori, il piano casa ritorna al mittente che punterà ad ottenere una soluzione condivisa entro il prossimo martedì, in modo da convocare un’altra Conferenza Stato-Regioni. Come precisato dal Ministro per gli affari Regionali, Raffaele Fitto in apertura della conferenza stampa tenutasi alla fine della Conferenza Stato-Regioni: ”Abbiamo preso atto della contrarietà manifestata sulla bozza di decreto che il Governo aveva inviato nei giorni scorsi alle Regioni e ai Comuni, e abbiamo definito un percorso che prevederà da subito di stabilire e dare vita ad un tavolo che lavorerà entro martedì per una soluzione condivisa, che terrà conto dei principi e delle competenze di ogni singola istituzione, che entrerà nel merito della valutazione di tutte le misure anticicliche di rilancio del settore dell’edilizia e della semplificazione e che concluderà il suo lavoro entro martedì prossimo dopo il quale si terrà una nuova Conferenza unificata per valutare il lavoro congiunto e quindi lo strumento e il merito del provvedimento che il Governo nei giorni immediatamente successivi adotterà”.

Non una bocciatura totale ma un rinvio che, passando per un tavolo tecnico che prenderà atto delle esigenze dei cittadini, dovrebbe terminare il prossimo martedì dopo il quale verrà convocata una nuova Conferenza Stato-Regioni, attraverso la quale si dovrebbe definire la nuova proposta.
Come affermato da Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna, si tratta di un ”Passo in avanti che andrà verificato rispetto ai contenuti e al merito del lavoro dei prossimi giorni”. Lo stesso Errani ha confermato la non condivisione dei principali contenuti, ammettendo l’incostituzionalità della bozza di decreto dal punto di vista delle competenze ma lasciando anche uno spiraglio al nuovo confronto che dovrà definire le competenze e verificare politiche anticicliche e di rilancio dell’edilizia attraverso elementi di semplificazione dentro a regole e ad un governo del territorio di qualità.

Anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (Anci), Leonardo Domenici, nonostante la bocciatura della bozza di decreto, ha ritenuto il percorso intrapreso corretto e consono alle aspettative affermando: ”Preso atto con realismo che era giusto reimpostare il confronto fra i diversi livelli istituzionali. I presupposti alla base dell’iniziativa del Governo sono condivisi anche dai comuni, se si tratta di avere come primo obiettivo una risposta alle esigenze dei cittadini, la necessità di mettere in campo una politica anticiclica sul fronte dell’edilizia per rispondere alla crisi in atto e favorire al massimo il ricorso alla semplificazione per rendere più semplice e alleggerire la vita dei cittadini. Alcuni strumenti previsti dalla bozza di decreto non erano condivisibili e creavano una condizione estremamente difficile per i comuni sia dal punto di vista dei rapporti istituzionali sia dal punto di vista di dare risposte efficaci ed efficienti. Dopo l’incontro di oggi, il confronto è stato messo su giusti binari”.

Nonostante la prima bocciatura, le sensazioni dei principali attori restano positive ammettendo che non possono essere i due o tre giorni in più che possono determinare dei problemi ulteriori e che risulta essere molto più utile utilizzare i prossimi giorni per individuare una piattaforma comune con le Regioni e con i Comuni dopo la quale il CdM potrà valutare le modalità e il merito delle scelte da compiere.

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