Campagna "E' casa tua, decidi tu": l'indignazione dei professionisti

Pochi giorni fa ho scritto un articolo che ha subito determinato l'indignazione di chi con onestà lavora nel settore dell'edilizia. L'articolo parlava della ...

30/01/2015
Pochi giorni fa ho scritto un articolo che ha subito determinato l'indignazione di chi con onestà lavora nel settore dell'edilizia. L'articolo parlava della Campagna di comunicazione "È casa tua, decidi tu", voluta dal Governo per informare i cittadini circa la semplificazione delle procedure relative ai lavori di ristrutturazione abitativa introdotte dalla legge Sblocca Italia, pubblicata sull'account YouTube di Palazzo Chigi e andata in onda nei giorni scorsi anche sui canali RAI.

Per il titolo dell'articolo non ho avuto dubbi e ho scelto "La morte delle professioni tecniche in 30 secondi" rilevando che in appena 30 secondi siano stati demoliti decenni di storia tecnica e normativa, cancellando nuovamente la figura del progettista.

Nel video lo speaker afferma "Pochi e semplici le incombenze a carico di chi intende ristrutturare casa, dividerla o unirne due attigue: comunicazione al comune e presentazione di un numero esiguo di documenti, nessun contributo di costruzione e all'accatastamento ci pensa il Comune".

Parole che non potevano lasciare indifferenti i professionisti dell'area tecnica che hanno letteralmente preso d'assedio i nostri canali social (Facebook, Twitter). Mi sarei aspettato una pronta reazione degli Architetti e degli Ingegneri (Consigli Nazionali), ma ero certo che la prima reazione sarebbe arrivata dal Consiglio Nazionale dei Geometri, soprattutto per la parte finale del video che recitava "...e all'accatastamento ci pensa il Comune".

I Geometri italiani pur ritenendo l'iniziativa meritoria da un punto di vista della scelta dei mezzi di comunicazione e del principio ispiratore, ne hanno contestato i contenuti che rimandano ai contenuti di legge. In particolare, in base alle nuove disposizioni, la comunicazione d'inizio lavori deve essere tempestivamente inoltrata dal comune alle Entrate. "A fronte dell'oggettiva complessità dell'iter di adeguamento della planimetria catastale - afferma il Consiglio Nazionale dei Geometri - è difficile immaginare che l'Agenzia possa provvedervi in tempo reale, ancor più che tra le opere di manutenzione straordinaria sono incluse la fusione e il frazionamento di unità immobiliari (senza modifica di planimetria e destinazione uso). Facile, invece, immaginare le conseguenze generate da un simile ritardo operativo: nuovi arretrati nell'aggiornamento catastale e allungamento dei tempi di compravendita per i cittadini, ai quali la legge richiede che la planimetria in catasto sia conforme allo stato reale dell'immobile".

Dunque "A corollario, un effetto che va nella direzione opposta a quella auspicata dalla semplificazione: i cittadini - oltre a non poter gestire direttamente la pratica di variazione catastale - potrebbero avere difficoltà anche solo nel seguirne la tracciabilità a causa di ostacoli "fisiologici": la mancanza di dialogo tra due amministrazioni - Comune e Agenzia delle Entrate - deputate a svolgere ruoli e funzioni differenti".

Per questo motivo e sulla base di alcuni emendamenti che erano già stati proposti dalla Rete Professioni Tecniche (RPT) in occasione dell'audizione presso l'VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera dei deputati e si una missiva inviata dai Geometri al Presidente del Consiglio e ai vertici del MEF e dell'Agenzia delle Entrate, la categoria ha auspicato un intervento di urgenza per "cancellare un provvedimento normativo foriero di danni e disagi alla collettività".

Per chi non avesse avuto il piacere di visionarlo, ripropongo di seguito il video incriminato.



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