Inarcassa, quanto constano le elezioni?

Mentre si avvicinano le elezioni per il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati Inarcassa per il quinquennio 2015 - 2020 e dopo i primi mini scandali che...

06/02/2015
Mentre si avvicinano le elezioni per il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati Inarcassa per il quinquennio 2015 - 2020 e dopo i primi mini scandali che hanno coinvolto l'attuale Vice Presidente reo di aver sfruttato la sua posizione per avvantaggiarsi nella campagna elettorale, ecco che salta fuori una nuova grana che in tempi di crisi come questi non potrà che destare lo stupore dei professionisti architetti e ingegneri che ogni anno, con estrema fatica, assolvono all'obbligo di contribuzione con la Cassa di Previdenza.

In questo caso sto parlando del costo delle elezioni Inarcassa, problema sollevato recentemente dalla lista Inarcassa Insostenibile che ha evidenziato come nel bilancio di previsione per il 2015 della Cassa di previdenza di Architetti e Ingegneri siano state computate delle spese elettorali pari a 1.800.000 euro (1 milione e 800 mila euro!!!). Dato assolutamente veritiero se si pensa che nell'ultima tornata elettorale del 2010 si sono sostenute delle spese pari a 1.891.000 euro. Di seguito le spese elettorali inserite nei bilanci consuntivi degli ultimi 5 anni:
2013
2012
2011
2010
2009
59.000,00
6.000,00
10.000,00
1.891.000,00
5.000,00

Come evidenzia Inarcassa Insostenibile "Le spese si riferiscono agli oneri da sostenere per il rinnovo degli Organi collegiali. La voce include oneri per inserzioni e avvisi, allestimento e spedizione schede elettorali, compensi a componenti seggi elettorali e spese notarili. Le voci di spesa principali sono i costi per inviare circa 160.000 raccomandate e la gestione degli oltre 100 seggi elettorali presenti nelle province italiane presso le sedi di studi notarili ed una nutrita schiera di Presidenti e scrutatori individuati secondo non chiari metodi: Presidente, Vice Presidente e scrutatori (due fino a 500 elettori, quattro per più di 500 elettori)".

Nonostante l'ormai comune utilizzo della posta elettronica certificata (PEC) e l'evoluzione della tecnologia, la domanda sorge spontanea: per quale motivo non si inviano delle PEC al posto delle raccomandate e non si utilizza il voto elettronico?

A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. A rispondere alla nostra domanda ci ha pensato Inarcassa Insostenibile. "Nonostante le promesse della Presidenza Muratorio di adottare il voto elettronico anche in questa tornata elettorale, in piena era digitale, saremo costretti a votare recandoci personalmente nei seggi oppure, come accade prevalentemente nelle grandi città e nelle province con ampi territori, dovremo spendere pure i soldi per la raccomandata con ricevuta di ritorno. Purtroppo questo sistema favorisce modi clientelari di raccolta massiva delle schede elettorali e, quindi, di conseguenza, un controllo sul voto che diversamente tramite il sistema elettronico sarebbe impossibile. Oltre l'enorme risparmio sarebbe molto più comodo per le decine di migliaia di associati, votare comodamente dal PC del proprio studio".

Nella speranza che il prossimo Comitato eletto per il quinquennio 2015 - 2020 possa aggiornare tecnologicamente la Cassa di Previdenza di Architetti e Ingegneri, lascio come sempre a voi ogni commento.

Sempre pace e bene a tutti!

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