Istat: Indici prezzi al consumo aprile 2015

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Aprile 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le fam...

15/05/2015
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Aprile 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di aprile 2015 con la nuova base 2010 sul valore di 107,10 con una modesta variazione positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del + 0,1 % e quella annua del - 0,3 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Aprile 2015 ed il 14 maggio 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del + 0,570093 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.

È il quarto mese consecutivo che l'indice generale registra una flessione su base annua. Ciò è dovuto al persistere dell'ampia diminuzione dei prezzi dei Beni energetici (-6,4%; era -6,5% a marzo), alla quale si sommano, ad aprile, i cali tendenziali dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%, da +0,5% di marzo), dei Servizi relativi all'Abitazione (-0,2%, da -0,1% del mese precedente) e di quelli relativi alle Comunicazioni (-0,1%, da +1,0% di marzo).
Al netto dei soli beni energetici, l'inflazione è infatti stabile a +0,6%, mentre al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo?" scende a +0,3% (da +0,4% del mese precedente).
L'aumento su base mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente ai rialzi - su cui incidono fattori stagionali, quali le festività pasquali - dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0%); a contenere l'aumento è il ribasso dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-2,4%).

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al - 0,225 % e l'indice biennale al + 0,150 %.

L'Istat spiega che, nel mese di aprile 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,5 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (+ 0,6 %), Trasporti (+ 0,5 %).

Variazioni nulle si sono registrate nel cinque capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Abbigliamento e calzature, Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute, istruzione.

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (- 1,1 %) Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (- 0,9 %) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,1 %).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+ 3,1 %), Istruzione (+ 1,8 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 1,0 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,9 %),.

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature, Mobili articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,4 % per tutti e tre) e nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura (+ 0,1 %).

Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nel capitolo Altri beni e servizi.

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (- 2,7 %), Comunicazioni (- 2,2 %), Abitazione, acqua elettricità e combustibili (- 1,5 %) e Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,8 %).

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Bolzano (+ 0,5 %), L?Aquila (+ 0,3 %), Potenza e Napoli (+ 0,2 %), Aosta (+ 0,1 %), mentre nella città di Ancona gli aumenti tendenziali sono risultati nulli e nelle altre città sono tuti negativi e precisamente a Firenze, Milanp, Perugia e Parma (- 0,1 % per tutte e quattro), a Roma, Palermo e Torino (- 0,2 per tutte e tre), a Genova, Triste e Bari (- 0,3 % per tutte e tre), a Trento e Catanzaro (- 0,4 % per tutte e due), a Cagliari (- 0,5 %) a Bologna (- 1,1 %).

I prossimi indici saranno pubblicati il 15 giugno 2015.
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