Istat: Indici prezzi al consumo maggio 2016
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Maggio 2016; l'indice dei prezzi al consumo per le fam...
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Maggio
2016; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di
maggio 2016 con la nuova base 2015 sul valore di
99,70 con una modesta variazione positiva rispetto
a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del +0,1 % e
quella annua del -0,4%. Ai fini della
determinazione del trattamento di fine rapporto
(TFR) maturato nel periodo tra il 15 Maggio 2016 ed il 14
Giugno 2016, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre
2015 del + 0,625000%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di
riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per
l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la
precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base
2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le
Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a
1,071.
Il ridimensionamento della flessione su base annua dell’indice
generale è principalmente da attribuire all’inversione di tendenza
dei prezzi dei Tabacchi (+2,0%, da -0,3% del mese precedente) e
degli Alimentari non lavorati (+0,4%, da -0,5% del mese
precedente).
La persistenza delle dinamiche deflazionistiche è in gran parte riconducibile ai forti cali dei prezzi dei Beni energetici (-8,4% rispetto a maggio 2015), al netto dei quali l’inflazione è pari a +0,5% (era +0,4% ad aprile).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici
l’”inflazione fondo” si mantiene positiva, accelerando
lievemente (+0,6%, da +0,5% di aprile).
L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,3% (era -0,5% ad
aprile). L’aumento su base mensile dell’indice generale è da
ascrivere principalmente all’incremento dei prezzi dei Tabacchi
(+2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (+1,7%) e degli
Alimentari non lavorati (+1,1%).
Rispetto a maggio 2015, I prezzi dei beni registrano una flessione pari a -1,0%, in attenuazione rispetto al -1,1% di aprile, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi è stabile a +0,4%. Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di un decimo di punto percentuale rispetto a quello del mese precedente.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della
persona aumentano dello 0,3% rispetto ad aprile e registrano una
variazione nulla su base annua (da -0,2% del mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello
0,5% in termini congiunturali e diminuiscono dello 0,6% in
termini tendenziali (era -0,9% il mese precedente).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale,
ridotto al 75%, si è attestato al -0,300% e
l'indice biennale al -0,375%.
L'Istat spiega che, nel mese di maggio 2016, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+1,6%), Comunicazioni (+0,9%), Trasporti e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,5% per entrambi), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,4%).
Variazioni nulle si sono registrate nei sei
capitoli Abbigliamento e calzature, Abitazione acqua elettricità e
combustibili, Mobili articoli e servizi per la casa, Servizi
sanitari e spese per la salute, Istruzione, Altri beni e
servizi
Variazioni congiunturali negative si sono
verificate nel capitolo Ricreazione spettacoli e cultura
(-0,2%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono
registrati nei capitoli Comunicazioni (+1,9%), Istruzione (+1,3%),
Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,6%), Abbigliamento e
calzature (+0,5%).
Quelli più contenuti si sono registrati nei
capitoli Ricreazione spettacoli e cultura (+0,4%), Mobili articoli
e servizi per la casa e Servizi sanitari e spese per la salute e
Ricreazione e spettacoli (+ 0,3% per entrambi), Prodotti alimentari
e bevande analcoliche (+0,2% per entrambi), Altri beni e servizi
(+0,1%).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati in
nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono
registrati nei capitoli Trasporti (-2,9%), Abitazione acqua
elettricità e combustibili (-2,4%).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto
nelle città di Bolzano, Napoli e Trieste (+0,2% per tutte e tre),
Venezia, Aosta e Trento (+0,1% per tutte e tre) mentre nelle altre
città sono tutti negativi: a Genova (-0,2%), Bologna (-0,3%),
Firenze e Roma (-0,4% per entrambe), Torino, Cagliari e Catanzaro
(-0,5% per tutte e tre), Perugia, Ancona e Palermo (-0,7% per tutte
e tre), Potenza e Bari (-0,8% per tutte e due), Milano (-1,0%).
I prossimi indici saranno pubblicati il 13 Luglio
2016.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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