Istat: Indici prezzi al consumo marzo 2012

A partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazional...

13/04/2012
A partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Marzo 2012; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di Marzo 2012 con la nuova base 2010 sul valore di 105,20 con una sensibile variazione rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del + 0,4 % e quella annua del + 3,2 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Marzo 2012 ed il 14 Aprile 2012, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2011 dell’1,240385 %.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al 2,400 % e l'indice biennale al 4,350%.

L'Istat spiega che, nel mese di marzo 2012, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Trasporti (+ 1,8%), Bevande alcoliche e Tabacchi (+ 1,3%), Comunicazioni e Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,5 % per entrambi), Abbigliamento e calzature (+ 0,4 %), Mobili, articoli e servizi per la casa e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,3% per entrambi), Altri beni e servizi (+ 0,2 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,1 %).

Variazioni nulle non si sono verificate nel capitolo Istruzione.

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,9%) e Servizi sanitari e spese per la salute (- 0,4 %).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Trasporti (+ 8,0 %), Bevande alcoliche e tabacchi (+ 7,5 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 7,0 %)

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Ricreazione, spettacoli e cultura(+ 0,7 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,0 %), Istruzione (+ 2,1 %), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 2,4 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 2,5 %) e Abbigliamento e calzature (+ 3,0 %).

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati soltanto nel capitolo Comunicazioni (- 1,8 %) e Servizi sanitari e spese per la salute (- 0,4 %). br />
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di L’Aquila (+ 3,9 %), Venezia (+ 3,8 %), Genova, Trieste e Trento (+ 3,6 % per tutte e tre), Aosta (+ 3,5%), Palermo, Bari, Ancona e Bologna (+ 3,4 % tutte e quattro), Napoli e Roma (+ 3,2 per entrambe), Torino (+ 3,2%) e Cagliari (+ 3,1 %); le variazioni più moderate hanno riguardato le città di Reggio Calabria (+ 3,0 %), Perugia (+ 2,9 %), Firenze (+ 2,8 %) e Milano (+ 2,6 %).

I prossimi indici saranno pubblicati il 15 maggio 2012.
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