Istat: Indici prezzi al consumo ottobre 2015

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Ottobre 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le fa...

13/11/2015

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Ottobre 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di ottobre 2015 con la nuova base 2010 sul valore di 107,2 con una sensibile variazione positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del + 0,2 % e quella annua del 0,0 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Ottobre 2015 ed il 14 Novembre 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del + 1,390187%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.

Il lieve rialzo dell’inflazione è principalmente imputabile all’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+4,1%, da +3,3% di settembre) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4%, da +1,1% del mese precedente). Questi aumenti sono in parte bilanciati dall’accentuazione della flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,0%, da -1,1% di settembre), dovuta a quella del Gas naturale (-3,2%, da -0,5% di settembre).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’“inflazione di fondo” è stabile a +0,8%; al netto dei soli beni energetici si attesta a +1,0% (da +0,9% del mese precedente).
Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente agli aumenti dei prezzi dell’Energia elettrica (+2,9%), del Gas naturale (+1,9%) e degli Alimentari non lavorati (+0,7%); a mitigare gli effetti di questi aumenti sono i cali congiunturali dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,7%).

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato allo -0,000% e l'indice biennale al +0.750%.

L'Istat spiega che, nel mese di ottobre 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Abitazione, acqua elettrcità e combustibili (+0,9%), ), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,6%), Istruzione (+0,5%), Prodotti slimentari e bevande analcoliche (+0,4%), Abbigliamento e calzature e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0.2% per entrambi), Altri beni e servizi (+0,1%).< br />
Variazioni nulle si sono registrate nei tre capitoli, Bevande alcoliche e tabacchi, Mobili, articoli e servizi per la casa, Comunicazioni.

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (-,6%), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%), Istruzione (+1,9%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+2,1%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,9%)

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Istruzione (+1,3%), Abbigliamento e calzature, Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,5% per entrambi), Altri beni e servizi (+ 0,4 %), Ricreazione, spettacoli e cultura, Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,3% per entrambi),

Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in nessun capitolo.

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (-3,3%) e Abitazione, acqua elettricità e combustibili (-0,4%) e.

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Milano (+2,1%), Genova (+0,6%), Bolzano (+0,5%), Trieste (+0,4%), Potenza, Napoli, L’Aquila e Trento (+0,3% per tutte e quattro), Firenze (+0,2%), Roma e Ancona (+0,1% per entrambe), Perugia, Torino, Bari, Palermo e Cagliari (+0,0% per tutte e cinque), mentre nelle altre città sono tutti negativi e Catanzaro (-0,1%), ad Aosta (-0,2%), a Venezia (-0,3%) e a Bologna (-0,4%).

I prossimi indici saranno pubblicati il 14 Dicembre 2015.

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